I risultati dello studio, pubblicato sulle pagine della rivista Stroke, sono stati ottenuti analizzando le cartelle cliniche di circa 16mila coppie di gemelli dello stesso sesso di origine finlandese
I risultati di un nuovo studio finlandese, condotto su coppie di gemelli dai ricercatori dell’Università di Helsinki, suggeriscono l’esistenza di una possibile relazione causale tra il fumo e l'emorragia subaracnoidea (Sah), uno dei più gravi disturbi cerebrovascolari. Finora da diverse ricerche del settore era emerso un possibile legame tra il fumo e l'aumento del rischio di Sah, ma nessuna analisi aveva mai ipotizzato e dimostrato prima d’ora la presenza di una possibile connessione diretta.
Cos’è l’emorragia subaracnoidea
Sul portale dell'Humanitas, noto polo ospedaliero nel milanese, gli esperti precisano che si tratta un'emorragia che si produce all'interno dello spazio subaracnoideo (tra le meningi in cui scorrono le arterie cerebrali), spesso causata da aneurismi intracranici, malformazioni artero-venose (MAV), angiomi cavernosi, neoplasie, traumatismi. Stando alle statistiche, circa un paziente su due muore nei primi mesi dopo l’episodio di Sah. “Il 50% di tutte le emorragie sub aracnoidee andrà incontro a morte o gravi/medi deficit neurologici permanenti”, precisano gli esperti, che ribadiscono l’assenza, ad oggi, di procedure o comportamenti in grado di prevenire lo sviluppo dell'emorragia subaracnoidea, “se non il controllo della pressione in noti aneurismi non rotti”.
Lo studio nel dettaglio
Per compiere lo studio, pubblicato sulle pagine della rivista Stroke, i ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di circa 16mila coppie di gemelli dello stesso sesso di origine finlandese.
“Abbiamo esaminato le differenze dei fattori di rischio”, quali il fumo, l’ipertensione, l’indice di massa corporea e il consumo di alcol, “all'interno di coppie dove un gemello è morto per Sah e l'altro no”, precisano gli autori della ricerca.
È così emerso che “il gemello che fumava aveva un rischio maggiore di Sah fatale rispetto al gemello non fumatore”.
"I nostri risultati confermano, per la prima volta, i precedenti sospetti di una reale relazione causale tra fumo ed emorragia cerebrale fatale”, commenta Ilari Rautalin, primo autore dello studio.