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Autismo, possibili effetti benefici da farmaco per sclerosi multipla

Salute e Benessere

Si chiama Fingolimod ed è un medicinale approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) e dall’European Medicines Agency (EMA) per la terapia della sclerosi multipla recidivante-remittente. Ecco quanto emerso da uno studio coordinato dai ricercatori dell’Iss

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Un nuovo studio condotto su topi da un team di ricercatrici dell'Istituto Superiore di Sanità ha dimostrato l’esistenza di potenziali effetti benefici associati all’utilizzo di un farmaco già noto nella terapia della sclerosi multipla nel trattamento di alcuni disturbi dello spettro autistico

Si chiama Fingolimod ed è un medicinale approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) e dall’European Medicines Agency (EMA) per la terapia della sclerosi multipla recidivante-remittente.  Fingolimod sarebbe in grado di agire sul comportamento dei roditori influenzando “diverse popolazioni cellulari in distretti anatomici funzionalmente collegati quali il sistema nervoso centrale e l’intestino”.

 

Lo studio nel dettaglio 

 

Come ha spiegato, Rosa L. Potenza,  del Centro Nazionale Ricerca e Valutazione Preclinica e Clinica dei Farmaci dell'ISS, “il meccanismo d’azione del Fingolimod è prevalentemente di tipo immunologico, tuttavia, l’aspetto più interessante di questo farmaco è la possibilità di una sua azione diretta sia sul sistema nervoso centrale che nel tratto gastrointestinale, due apparati fortemente coinvolti nelle persone con disturbi dello spettro autistico”.  

I risultati emersi dalla ricerca preclinica condotta dagli esperti dell’Iss e descritta sulle pagine della rivista specializzata Neuscience suggeriscono che la somministrazione cronica del farmaco Fingolimod sia in grado di migliorare il fenotipo comportamentale “in un modello animale di autismo, il topo BTBR”, riuscendo ad incrementare la reattività sociale e le vocalizzazioni nei roditori. 

 

Gli effetti del farmaco Fingolimod sui roditori 

 

Inoltre, come ha spiegato ha spiegato Roberta De Simone del Centro Nazionale Ricerca e Valutazione Preclinica e Clinica dei Farmaci, “l’effetto del farmaco sul comportamento sociale dei topi si accompagna nel sistema nervoso centrale, al ripristino dei livelli di due importanti fattori di crescita, BDNF e NRG1, e all’attenuazione della risposta neuroinfiammatoria”, e “ad una normalizzazione della risposta innata nel tratto gastrointestinale”. “L’aver dimostrato la capacità del farmaco di modulare nel topo più componenti della patologia umana, quali alterazioni del comportamento sociale, infiammazione e risposta immune della mucosa intestinale, rafforza in modo convincente l’ipotesi del Fingolimod come potenziale opzione terapeutica nei disturbi dello spettro autistico”, concludono gli esperti.