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Antibiotici prescritti a una donna incinta su due, Iss: “Allarmante”

Salute e Benessere
(Foto archivio Getty Images)

Dallo studio “Drug prescribing during pregnancy in a central region of Italy, 2008-2012”, pubblicato su Bmc Public Health, emerge che in oltre il 20% dei casi i farmaci prescritti alle future mamme sono inadatti o pericolosi per il feto

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Il 50% delle donne in gravidanza ha ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici e, in più di un quinto dei casi, alle future mamme vengono indicati farmaci inappropriati o addirittura che possono causare anomalie congenite del feto. È quanto emerge dallo studio “Drug prescribing during pregnancy in a central region of Italy, 2008-2012”, pubblicato su Bmc Public Health e condotto da ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio su una campione di donne di età compresa tra 18 e 45 anni che hanno partorito tra il 2008 e il 2012 in ospedali pubblici.

Le prescrizioni 

Escludendo vitamine e minerali, a 8 donne su 10 (ovvero 153.079) è stato prescritto almeno un farmaco durante la gestazione, con una media di 4,6 farmaci per gravidanza. Tra questi anche farmaci non adatti come la supplementazione di progestogeni per il trattamento della minaccia d'aborto, somministrata nel 22% delle gravidanze, e i farmaci teratogeni, prescritti nello 0,8% dei casi, in particolare gli Ace inibitori e i sartani per il trattamento dei disturbi ipertensivi. I più prescritti sono invece i farmaci per il sangue e gli organi ematopoietici (53%).

Gli antibiotici

Epicentro, il portale dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), definisce “allarmante” la percentuale di antibiotici prescritta alle donne in gravidanza: 50,7%, una proporzione preoccupante se paragonata a quella stimata in altri contesti europei, dove varia tra il 27-32%. L’eccesso di prescrizione degli antibiotici, spiega la nota di commento su Epicentro, “è associato al crescere dell’antibiotico-resistenza e al suo impatto sulle infezioni batteriche ospedaliere, sepsi compresa. Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità, in Italia il livello di antibiotico-resistenza si colloca fra i più elevati in Europa”.