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Studio Usa: bere caffè aiuta a prevenire ictus e scompenso cardiaco

Salute e Benessere
L’ictus e lo scompenso cardiaco, spiegano i ricercatori, rappresentano un problema crescente a tutte le latitudini e comportano ogni anno numerosi decessi (Getty Images)

Secondo una ricerca della School of Medicine dell’università del Colorado, l'assunzione di questa bevanda ridurrebbe notevolmente il rischio di patologie cardiache

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Bere molto caffè potrebbe non essere così dannoso per la salute, e anzi aiutare a prevenire l’insorgere di ictus e lo scompenso cardiaco. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori della School of Medicine dell’università del Colorado, negli Stati Uniti, secondo i quali il rischio tende ad assottigliarsi all'aumentare delle tazze di caffè assunte durante la settimana. La ricerca è stata presentata il 13 novembre in occasione delle Scientific Sessions 2017 della Heart Association che si svolge fino al 15 novembre a Anaheim, in California.

Analizzati i dati dello studio Framingham

L’ictus e lo scompenso cardiaco, spiegano i ricercatori, rappresentano un problema crescente a tutte le latitudini e comportano ogni anno numerosi decessi. Ragione per la quale è necessario trovare le giuste contromisure, soprattutto nel campo della prevenzione. Per giungere alla conclusione che il caffè possa rappresentare un fattore positivo in tal senso, i ricercatori hanno preso in esame lo studio Framingham, un’ampia ricerca epidemiologica, effettuata in un periodo di tempo prolungato, che è nata per identificare i maggiori fattori di rischio per le malattie cardiache. Nello specifico, gli esperti dell’università del Colorado hanno applicato un algoritmo ai dati che ha permesso loro di giungere a risultati interessanti.

Tesi confermata anche da altri due studi

Gli studiosi hanno rilevato, infatti, che il rischio di ictus e scompenso cardiaco si riduce rispettivamente del 7% e dell'8% per ogni tazzina di caffè in più che si beve alla settimana. Una volta raccolti questi risultati, i ricercatori hanno ripetuto lo studio anche su altri due set di dati: quelli relativi a pazienti coinvolti nel Cardiovascular Heart Study e quelli inerenti al Atherosclerosis Risk In Communities Study. Anche in questi casi il caffè è risultato essere un elemento di protezione per le patologie in esame.