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Malattie del cuore, sintomi e cure per i disturbi più diffusi

Salute e Benessere
Circa 17,7 milioni di persone in tutto il mondo muoiono per malattie cardiovascolari (Foto di repertorio - Getty Images)

Le malattie cardiovascolari sono al primo posto tra le cause di morte in Italia. Ecco una guida, tra sintomi da non trascurare e cure disponibili

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Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità circa 17,7 milioni di persone ogni anno nel mondo muoiono a causa di malattie cardiovascolari, una cifra pari al 31% dei decessi totali in tutto il pianeta. L'80% dei decessi prematuri sono provocati da infarti. Secondo l'Istat, in Italia questa classe di patologie, in cui sono comprese malattie ischemiche del cuore e patologie cerebrovascolari, rappresentano la prima causa di morte nel Paese. In occasione della Giornata Mondiale del Cuore, che si è celebrata in tutto il mondo il 29 settembre, ecco le malattie del cuore più diffuse, i sintomi più comuni da non trascurare e le cure oggi disponibili.

Le malattie del cuore più comuni

Quando si parla di malattie del cuore ci si riferisce a patologie cardiache che possono interessare una o più parti del sistema cardiovascolare. Il cuore può iniziare a funzionare male quando si verificano malattie delle arterie coronarie: in questo caso si può assistere all'insorgere di infarto del miocardio (tessuto muscolare che costituisce le pareti del cuore) o di angina pectoris (dolore al torace provocato dall'insufficiente ossigenazione del muscolo cardiaco, causata dall'ostruzione delle arterie coronarie). Come riporta la sezione dedicata alle malattie cardiovascolari dell'Organizzazione Mondiale della Sanità tra le malattie del cuore ci sono scompensi alle valvole cardiache, aritmia, fibrillazione atriale, cardiomiopatie, trombosi.

Le malattie del cuore congenite e mortali

In alcuni individui, il cuore presenta qualche difetto fin dalla nascita. Si parla di malattie cardiache congenite quando sussiste un'alterazione della struttura o dell'organo che si è determinata già durante la gestazione. Secondo A.L.Ma.C. Onlus in Italia ogni anno 4mila neonati nascono con una forma di cardiopatia congenita. La malformazione cardiaca può riguardare una singola parte del cuore o comportare importanti malformazioni di tutto l'organo. I difetti congeniti del cuore possono essere gravi, moderati (trattabili medicalmente) o lievi (si risolvono spontaneamente). Tra le forme più frequenti, c'è il difetto interventricolare (che rappresenta tra il 28-32% di tutte le cardiopatie congenite), il difetto interatriale (circa 9%), il dotto di Botallo pervio e la coartazione aortica (circa 8%), la Tetralogia di Fallot (circa 6%), la trasposizione completa delle grandi arterie (circa 5%). La diagnosi prenatale, realizzata tramite esami clinici, radiografici ed ecocardiografici, può aiutare a individuare ed eventualmente tenere sotto controllo queste patologie.

I sintomi

Non è sempre facile diagnosticare la gravità e le cause di un disturbo cardiaco: per questo è bene effettuare visite periodiche presso un medico specializzato, specie in caso di storia clinica famigliare in cui si riscontrano casi pregressi di malattie cardiovascolari. In generale, le combinazioni di sintomi a cui prestare attenzione sono diverse. Secondo il portale dedicato al reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale San Camillo Forlanini di Roma, uno dei campanelli d'allarme principali è un dolore intenso e prolungato al petto, associato a una sensazione di pressione e disagio che dura per più di alcuni minuti. Questo dolore può essere prodotto da diverse cause, tra cui anche l'ischemia miocardica e l'infarto cardiaco. Inoltre, bisogna fare molta attenzione se il dolore si espande verso la spalla sinistra, il braccio sinistro, il collo, la schiena e la mandibola. Si possono avvertire palpitazioni o battiti cardiaci eccessivi, affanno. Tra i sintomi ci sono anche svenimenti, nausea, vomito, sudore, dolori al petto non provocati da sforzi fisici o emozioni.

La causa primaria: il colesterolo

Come riporta l'Istituto Superiore di Sanità, il colesterolo, soprattutto quello "cattivo", costituito da lipoproteine a bassa densità, è il primo fattore di rischio per le cardiopatie ischemiche. Il colesterolo è una molecola lipidica prodotta dal nostro organismo (fegato e ghiandole), ma presente anche nella carne, nelle uova e nei prodotti lattiero-caseari. Ha una funzione preziosa per il corpo umano, tra cui rientrano la salute delle membrane cellulari e la sintesi della vitamina D, ma il suo accumulo in lipoproteine a bassa densità (LDL) rischia di ostruire le arterie, rendendo più difficoltoso il traffico sanguigno e causando la formazione di trombi e placche aterosclerotiche.

Come ridurre il colesterolo

Sono lo stile di vita e il tipo di alimentazione a determinare il tipo di colesterolo che si forma all'interno del nostro corpo. Per evitare l'accumulo di LDL, oltre ad evitare cibi ricchi di grassi saturi, carni rosse e insaccati, si può orientare la propria alimentazione verso cibi ricchi di beta-glucani, fibre solubili presenti nella crusca d’avena, e grassi acidi omega 3. Uno studio della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, in collaborazione con l'Istituto di Neuroscienze del Cnr di Pisa, Jol Whitedel Gruppo Telecom Italia e Granoro, ha messo a punto anche una linea di pasta a base di farina di orzo beta, ovvero la varietà contenente la più alta concentrazione di beta-glucano idrosolubile. All'attenzione alimentare, va anche aggiunta l'attività fisica e i comportamenti virtuosi, tra cui l'astensione da fumo e alcol.

Le cure

Oltre alle cure preventive legate ad alimentazione e stile di vita sano, il colesterolo può essere tenuto sotto controllo con terapie farmacologiche elaborate ad hoc da medici specialistici. Inoltre, dato che tra le cause all'origine delle malattie cardiovascolari c'è anche il diabete, come sottolinea l'Istituto Superiore di Sanità tenere sotto controllo i livelli di glicemia nel sangue aiuta a ridurre il rischio di contrarre l'arteriosclerosi, l'indurimento e la perdita di elasticità delle arterie. Anche il controllo della pressione arteriosa può essere funzionale alla prevenzione di queste malattie. "Le malattie cardiovascolari rappresentano uno dei principali nemici della nostra salute – sottolinea in un comunicato il dottor Riccardo Bigi, coordinatore del servizio di cardiologia del Centro Diagnostico Italiano –. Per questo è fondamentale adottare uno stile di vita salutare ed eliminare tutte le cattive abitudini: sedentarietà, fumo, scorretta alimentazione sono solo alcuni dei fattori di rischio per le patologie cardiovascolari, la cui insorgenza è nella maggior parte dei casi improvvisa e inattesa". Molto importante rimane il monitoraggio costante della salute del proprio cuore: "Non solo i soggetti ad alto rischio, coloro che soffrono di ipertensione, diabete, obesità e ipercolesterolemia, dovrebbero sottoporsi regolarmente ad uno screening di controllo, ma anche i soggetti asintomatici a partire dai 40 anni”.