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Servizi igienici per tutti, la sfida delle "toilette" low cost

Salute e Benessere
L'installazione di una latrina Sato, tra i progetti premiati (Credit: LIXIL)

Cinque progetti saranno ampliati con un investimento di diversi milioni di dollari nell'ambito della "Urban Sanitation Challenge", una sfida globale per garantire servizi igienici a tutti nel mondo. L'iniziativa è sostenuta, tra gli altri, dalla Banca mondiale 

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Dalla toilette low cost che minimizza contaminazioni nelle aree povere agli escrementi trasformati in combustibili: sono alcuni dei progetti "creativi" per impianti igienici destinati ad aree povere del mondo che saranno sviluppati su scala globale grazie a un investimento di diversi milioni di dollari messo in palio da una nuova iniziativa internazionale lanciata durante l'Assemblea generale dell'Onu a New York.

"Urban Sanitation Challenge"

La sfida globale per portare servizi igienici dove ancora mancano nel mondo è stata lanciata con la "Urban Sanitation Challenge" dal Water Innovation Engine, iniziativa sostenuta fra gli altri dai governi di Australia e Canada, dalla Banca mondiale e dalla Fondazione Rockefeller. I fondi messi a disposizione sono 8,7 milioni di dollari canadesi, pari a circa 5,9 milioni di euro, e serviranno per portare su scala più ampia la produzione di toilette e servizi igienici "2.0": in Africa, Asia e America del Sud.

Sato, "gabinetto" low cost

Tra i progetti selezionati c'è quello della giapponese Lixil: Sato è una linea di gabinetti low cost, di plastica, per latrine all'aperto, in grado di chiudersi automaticamente per tenere alla larga non solo cattivi odori ma anche eventuali insetti e infezioni. Ha bisogno di meno di una tazza d'acqua per lo scarico (l'80% in meno di un gabinetto normale) e può costare da 2 a 10 dollari. Sato è già usato in 14 Paesi: conta 1,2 milioni di dispositivi installati e 6 milioni di utilizzatori. Lixil ha come obiettivo fornire servizi igienici sicuri a 100 milioni di persone entro il 2020. Traguardo che se realizzato rappresenterebbe un'accelerazione significativa nella corsa a uno degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile fissati dall'Onu per il 2030: servizi igienici per tutti. Grazie al nuovo finanziamento di un milione di dollari la produzione sarà aumentata per raggiungere altri 15 milioni di persone. Sato è stato lanciato nel 2013 in Bangladesh anche grazie alla fondazione di Bill e Melinda Gates, tuttora partner del progetto.

La dimostrazione di un'installazione in Nepal

Gli altri progetti

Tra gli altri progetti che saranno finanziati ci sono i servizi idrici e sanitari di Laguna Water, sviluppati nelle Filippine, il sistema di raccolta X-runner del Perù, i bagni igienici low cost di Sanivation in Kenya, i Pivot Works nel Ruanda che trasformano gli escrementi prodotti dall'uomo in combustibili da vendere alle industrie come sostituto di carbone o biomasse.

Servizi igienici, un "lusso" per 2,3 miliardi di persone

Quello dei servizi igienici carenti o del tutto assenti è un problema di sanità pubblica che affligge diverse aree del mondo. Ogni anno, affermano i promotori dell'iniziativa, milioni di persone, soprattutto bambini, muoiono per malattie associate a igiene, fogne e forniture idriche inadeguate. Nel 2015 2,3 miliardi di persone ancora erano prive di servizi igienici di base e 892 milioni ancora erano costrette a fare i loro bisogni all'aperto.