Sanità insostenibile: sprecato un quinto delle risorse economiche
Salute e BenessereL’allarme arriva dalla rivista "The Lancet" e dal nuovo rapporto stilato dall’Ocse: a rischio il diritto universale all’assistenza e la sopravvivenza stessa del sistema sanitario mondiale
Il sovrautilizzo e il sottoutilizzo di servizi e interventi sanitari avrebbero raggiunto proporzioni che rischiano di compromettere seriamente il sistema globale, minando la prospettiva di una copertura sanitaria equa e sostenibile. È questo in sintesi l’allarme lanciato prima dalla rivista scientifica inglese "The Lancet" in una serie di articoli e poi dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) che ha diffuso un dettagliato report il 10 gennaio. In media, andrebbero sprecati due euro su dieci fra quelli investiti nella sanità. Il trend sarebbe confermato in Italia dalla Fondazione Gimbe, secondo la quale nel nostro paese verrebbero erosi 11 miliardi l’anno, a cui andrebbero sommati i 13 miliardi dissipati da frodi e abusi.
Sprechi evitabili e uso improprio di risorse – "The Lancet" riporta diversi esempi di sprechi all’interno del sistema sanitario: si va dalle risonanze magnetiche e tac prescritte impropriamente per lombalgie e cefalee a test pre-operatori come Ecg, ecostress e raggi X al torace anche per pazienti a basso rischio. La lista è lunga e continua con parti cesarei senza indicazioni cliniche, screening oncologici di efficacia non certificata, prescrizione di antipsicotici per gli anziani e molto altro. Secondo gli esperti "l’eccessivo e ingiustificato uso di interventi sanitari di efficacia non dimostrata convivono in tutti i sistemi sanitari a vari livelli, compromettendo esiti clinici, psicologici e sociali".
Nel sistema sanitario sprecati due euro su dieci – L’allarme sembra confermato anche dal rapporto dell’Ocse, che ha provato a quantificare nel suo studio l’impatto economico dell’inefficienza del sistema sanitario. In pratica ogni 10 euro spesi in sanità, due andrebbero sprecati poiché non darebbero alcun valore aggiunto alla salute delle persone, ma addirittura la peggiorerebbero.
Il rapporto Gimbe trova conferme – Per Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, la serie di "The Lancet" e il report Ocse avrebbero confermato le tesi sostenute dall’associazione italiana nel suo rapporto. Questo "è motivo di grande soddisfazione", ha spiegato. Le proposte avanzate dalla Fondazione Gimbe "sono condivise a livello internazionale". "In particolare – conclude Cartabellotta – il processo di disinvestimento e riallocazione suggerito dal nostro rapporto viene legittimato come strategia irrinunciabile per garantire la sostenibilità di tutti i sistemi sanitari, che richiede una vera e propria "chiamata alle armi" di tutti i suoi protagonisti".