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Olimpiadi a Tokyo, al Quirinale la cerimonia di consegna del tricolore

Lazio

"Vi seguiremo e saremo con voi", ha detto il presidente Mattarella consegnando il tricolore ai portabandiera olimpici, Elia Viviani e Jessica Rossi, e paralimpici, Bebe Vio e Federico Morlacchi. Malagò: "Gli atleti e le atlete qui presenti sono le stelle che daranno luce e speranza al nostro Paese oggi e per sempre"

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Tra emozione e applausi, il Presidente della Repubblica ha consegnato oggi il tricolore ai portabandiera italiani olimpici, Elia Viviani e Jessica Rossi, e paralimpici, Bebe Vio e Federico Morlacchi, in vista dei Giochi di Tokyo. "La mia non più giovanile età non mi impedirà di seguirvi con particolare affetto", ha detto il Capo dello Stato. "Non è solo il risultato che conta - ha aggiunto il capo dello Stato - ma il successo è dato soprattutto dalla conseguenza che il movimento possa crescere, perchè lo sport è una straordinaria opportunità di crescita. Voi ci rappresenterete e darete onore alla nostra bandiera. Noi tutti vi seguiremo e statene certi, saremo con voi".

Mattarella: "Olimpiadi che segnano desiderio di riavvio"

"Queste - ha proseguito Mattarella durante il suo intervento - sono le Olimpiadi del post pandemia" e "nel tempo che stiamo attraversando portano un carico di speranza che da un valore speciale allo sport. La storia delle olimpiadi e paralimpiadi è stata attraversata negli anni da guerre, tensioni ed anche terrorismo. Queste sono le olimpiadi dopo una pandemia che ha compresso la vita sociale in tutto il mondo quindi il sentimento di speranza, il desiderio di riavviarsi è molto sentito".

Le parole dei quattro portabandiera

Oltre duecento persone, tra atleti, dirigenti, tecnici e staff, hanno preso parte alla cerimonia che si è svolta al Colle, capitanate dai due presidenti di Coni e Cip, Giovanni Malagò e Luca Pancalli.

"Questa bandiera rappresenta l'Italia che si sta rialzando, che non ha mai mollato con pazienza e sacrificio", ha detto Jessica Rossi, campionessa di tiro a volo, con la voce rotta dalla commozione, mentre secondo il ciclista Viviani gli azzurri vivranno "l'Olimpiade della ripartenza con più determinazione dopo aver affrontato una situazione pandemica molto difficile". Tanti applausi anche per il discorso di Bebe Vio, che ha raccontato il significato per lei del tricolore, in cui vede anche Alex Zanardi, "la prima persona con disabilità che ho conosciuto: rappresenta tutto il percorso che abbiamo fatto. Potervi rappresentare tutti - ha concluso - la schermitrice - sarà l'emozione più grande della mia vita". Infine Morlacchi ha promesso che a Tokyo sarà "dedicato ogni gesto a tutte le persone che in questi sedici mesi di pandemia hanno perso la vita o hanno rischiato di perderla, chi ha lottato per tenere il proprio caro vicino o chi ha lottato per salvare più vite possibili. Sono sicuro che sarà l'Olimpiade di un nuovo inizio".

Malagò cita Dante: “Atleti sono stelle che danno speranza”

"Saranno i giochi più importanti di sempre, ritengo i più belli di sempre. Nella storia dello sport ci sarà un prima e un dopo Tokyo”, ha detto Malagò durante il suo discorso. Il numero uno del Coni ha poi citato Dante: "E quindi uscimmo a rivedere le stelle. Le stelle sono gli atleti e le atlete qui presenti, che daranno luce e speranza al nostro Paese oggi e per sempre", ha concluso.

Pancalli: "Accenderemo scintille nei ragazzi disabili"

"Posso promettere che nel riconsegnarle la bandiera, non sarà carica solo del peso delle medaglie vere ma anche di quella medaglia intangibile, ossia le scintille che i nostri atleti faranno accendere in tanti ragazzi e ragazze disabili nel nostro Paese", le parole invece di Luca Pancalli. "Lo sport - ha aggiunto - deve rappresentare un pezzo di politiche pubbliche su cui il Paese deve investire. Il diritto allo sport è un diritto attraverso il quale si riconoscono i diritti di cittadinanza a tutti gli esseri umani", ha aggiunto Pancalli, ringraziando Mattarella "perché dal primo momento ci è sempre stato vicino, non ci ha fatto sentire soli e ha impresso una crescita al movimento paralimpico italiano di cui siamo profondamente grati. Sono convinto che sia una crescita anche per il Paese".