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Scuola: studenti in piazza a Roma protestano per rientro sicuro. VIDEO

Lazio

Lunedì 1 febbraio rientreranno in classe gli studenti delle superiori in sette regioni, le ultime a riaprire le porte degli istituti: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Campania e Sardegna

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E' in corso a Roma la manifestazione di un centinaio di studenti che, nell'ambito delle iniziative promosse per oggi dai sindacati di base, protestano per chiedere il rientro in scuole sicure. Lunedì 1 febbraio rientreranno in classe gli studenti delle superiori in sette regioni, le ultime a riaprire le porte degli istituti: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Campania e Sardegna. Iniziative e manifestazioni sono previste in una ventina di piazze italiane. 

Le richieste degli studenti

La giornata di sciopero generale è stata proclamata dal SICobas e SlaiCobas nel quadro dell'Assemblea dei lavoratori combattivi. La principale rivendicazione studentesca è la maggiore sicurezza nelle scuole con l'aumento degli spazi scolastici, l'assunzione del personale docente per cancellare le classi pollaio, un trasporto pubblico sicuro e gratuito e per un reale tracciamento dei contagi implementando un sistema efficace tamponi gratuiti per professori e studenti. Gli studenti denunciano la DAD fatta senza dispositivi sufficienti e senza diritti. "Questa forma di didattica ormai strutturale è diventata l'ennesima barriera classista per il diritto allo studio che gli studenti delle classi popolari e delle periferie devono affrontare per portare a termine gli studi", dicono gli organizzatori. "Gli studenti si mobilitano contro il Governo Conte II e il suo operato in materia d'istruzione pubblica che è stata duramente penalizzata durante la pandemia, senza alcuna misura reale per garantire la sicurezza nelle scuole, mentre è stato fatto di tutto per garantire i profitti delle aziende. Gli studenti per questo saranno in piazza con delegazioni di lavoratori in sciopero e rivendicare un futuro diverso per la scuola pubblica e per conquistare una riapertura delle scuole però in sicurezza", concludono.