"Verranno fatti degli accertamenti documentali per capire se nella ristrutturazione negli anni Sessanta, come è probabile, alcuni resti siano stati traslati in qualche ossario comune", spiega la Santa Sede in relazione alle tombe vuote
All’indomani dell’apertura delle tombe nel Cimitero Teutonico, e della conseguente scoperta dei vani vuoti al di sotto dei sepolcri, il Vaticano precisa che il risultato, pur avendo "sorpreso tutti", "smentisce" l'ipotesi che Emanuela Orlandi fosse sepolta lì. Ma "ora non è giusto parlare del giallo della morte delle principesse", sottolinea la Santa Sede. "Verranno fatti degli accertamenti documentali per capire se nella ristrutturazione negli anni Sessanta, come è probabile, alcuni resti siano stati traslati in qualche ossario comune. Ma il dato è che Emanuela lì non c'era". Lo dice Andrea Tornielli, direttore della Direzione editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede.
"Abbiamo agito nonostante segnalazione anonima"
Il Vaticano ribadisce inoltre quanto "grande" sia stata l'attenzione per la famiglia Orlandi. "L'apertura delle tombe a seguito di una segnalazione, è bene ricordare, anonima, sta a a indicare la grande attenzione e la vicinanza umana della Santa Sede al dramma di questa famiglia che da 36 anni non sa che fine abbia fatto la figlia", sottolinea Tornielli. "Ci basavamo sulle segnalazioni, non solo su una lettera anonima .- ha detto ieri Pietro Orlandi, fratello di Emanuela -, segnalazioni che partivano dal 2017, interne al Vaticano e non anonime che ci segnalavano come fosse quello il luogo di sepoltura di Emanuela".
"Segno di vicinanza alla famiglia, non ammissione"
"La decisione di aprire entrambe le tombe, in presenza di un perito nominato dalla famiglia di Emanuela, operando secondo i più moderni e consolidati standard tecnici, ha rappresentato un segno di particolare attenzione e di vicinanza umana e cristiana agli Orlandi. Non certo, come è stato detto, un'ammissione da parte vaticana di un possibile coinvolgimento nell'occultamento di un cadavere", prosegue Tornielli. A parlare di "ammissioni" di possibili responsabilità interne al Vaticano era stato ieri Pietro Orlandi, parlando con i giornalisti all'uscita dal campo Santo Teutonico.