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Roma, tensioni nel quartiere di Casal Bruciato. Minacce contro famiglia rom

Lazio
Tafferugli in via Satta a Casal Bruciato (Agenzia Fotogramma)

Cori e insulti tra i manifestanti dei movimenti e quelli di Casapound. “Ti stupro” ha urlato un uomo al passaggio di una donna che stava rientrando nella palazzina accompagnata da una bambina

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Momenti di tensione in via Satta a Casal Bruciato, quartiere di Roma, davanti al palazzo teatro da ieri di proteste contro l'assegnazione di una casa popolare a una famiglia di nomadi. Alcuni manifestati dei movimenti di sinistra sono arrivati sventolando bandiere dell'Asia Usb e gridando "Siete nemici del popolo, vergogna" ai militanti di Casapound e ad alcuni residenti, situati dall'altro lato della cancellata, chiusa e presidiata da due cordoni di forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Tra i due gruppi contrapposti non c'e' stato nessun contatto.

Insulti e minacce ai nomadi

Davanti alla palazzina si è assistito a un'escalation vergognosa di minacce, insulti, frasi anche raccapriccianti come il "ti stupro" urlato da un abitante all'indirizzo di una nomade che stava rientrando con una bambina nella casa popolare. Un caos di urla, spintoni e offese. "Li vogliamo vedere tutti impiccati, bruciati", dicono alcune donne radunate nel cortile di via Satta. Un'altra si lascia andare a nostalgie azzardando: "Richiamiamo Mussolini che è morto?". "Magari" risponde il grosso dei manifestanti.

“Prima rispettate la Costituzione poi fatevi chiamare italiani”

"Ora chiediamo i danni morali soprattutto per quello che avete fatto alla bambina. Avete violato la Costituzione italiana, prima rispettatela poi fatevi chiamare italiani: vergognatevi". A dirlo da una finestra dell'appartamento assegnato alla famiglia di nomadi è Patrizia, una volontaria mediatrice culturale dell'Opera nomadi. E a chi dal cortile gridava "andate via" ha risposto: "Andate via voi". 

I movimenti di sinistra fronteggiano Casapound

A schierarsi con i nomadi arrivano i movimenti di sinistra e le due fazioni si spartiscono via Satta. Al centro il cordone delle forze dell'ordine. Davanti al portone gli agenti in tenuta antisommossa. Il resto della famiglia rom rincasa in serata da un'entrata secondaria e si prepara ad un'altra notte d'assedio. "Stupratori" e "Giù le mani dalle case popolari” sono i cori intonati dai manifestanti del sit-in dei movimenti e dell'Usb radunati davanti al palazzo a cui patecipano anche diversi abitanti del quartiere. "Violentatori, ridicoli" è stata la risposta di Casapound mentre alcuni residenti hanno replicato con cori "buffoni" e l'inno nazionale.

La lite tra Casapound e Fratelli d'Italia

Una discussione è nata tra un attivista di Fratelli d'Italia e il responsabile di Casapound del Lazio, Mauro Antonini, per uno striscione del partito affisso a una grata del cortile condominiale con su scritto: "Case ai nomadi rom e agli italiani lo sfratto. Vergogna". Antonini ha detto all'attivista di Fdi: "Non lo devi chiedere alle guardie dovete chiedere a me se potete mettere lo striscione. Levatelo, è la solita speculazione per le Europee. Vengono qui a fare il teatrino mentre io sto tutto il giorno. Questa è la differenza". "Queste cose non dovrebbero accadere. Stiamo dalla stessa parte - ha detto Adriano Cedroni attivista di Fratelli d'Italia- Io non speculo. Qui non è finito nulla. Io ho il diritto di difendere queste persone". Poi lo striscione è stato spostato.

Le parole del padre di una famiglia rom

"Ci hanno detto che noi - riferisce il padre di una famiglia rom alla quale il Comune di Roma ha assegnato una casa popolare - con le nostre famiglie e i bambini, dovevamo subito uscire da casa. E ci hanno minacciato dicendoci che ci avrebbero tirato bombe e ci avrebbero picchiati. I miei figli hanno visto e sentito tutto questo e ora, con queste persone sotto casa, hanno paura. Tanto che per fare la spesa siamo stati scortati dalla polizia. Ma a questa casa ne abbiamo diritto, ce l'ha assegnata il Comune".

Lo scontro politico

La polemica politica esplode puntuale. La sindaca Virginia Raggi ha sottolineato che gli unici "abusivi sono quelli di Casapound", mentre la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni addossa alla sindaca la colpa delle rivolte in periferia: "Grazie alla Raggi e al Pd oggi Roma è ufficialmente una città razzista nei confronti dei romani". "Chi si oppone a dare una casa a chi ne ha diritto solo perché rom è razzista", dice nettamente il deputato del Pd Matteo Orfini. E il ministro dell'Interno Salvini chiosa con una battuta: "gli unici Nomadi che mi piacciono sono quelli della band".