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25 aprile, Mattarella: "La Resistenza ha ridato dignità all'Italia"

Politica
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Foto archivio LaPresse)

Il presidente della Repubblica ha incontrato le associazioni combattentistiche e d'Arma in occasione del 73° anniversario della Liberazione. Dal capo dello Stato un'esortazione a ricordare i valori di quel periodo e a guardare con riconoscenza a chi vi ha partecipato

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La Resistenza "ha ridato dignità all'Italia" e per questo va "ricordata" insieme ai suoi valori, specie in un periodo in cui riaffiorano "rigurgiti di autoritarismo, di negazionismi, di indifferenza rispetto ai fondamentali diritti della persona, di antisemitismo". È questo il senso del discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella - impegnato in questi giorni nella formazione di un nuovo governo - durante il suo incontro al Quirinale con le associazioni combattentistiche e d'Arma per la cerimonia del 25 aprile, quando ricorrerà il 73esimo anniversario dalla Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista. E, ha concluso il capo dello Stato, oggi occorre guardare con "riconoscenza" a quanti dopo la guerra hanno "saputo ricostruire e offrire alle nuove generazioni una patria libera e pacificata".

"Passioni e comportamenti della Resistenza vanno ricordati costantemente"

Mattarella ha ricordato i principali eventi della Resistenza tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, a cui "le Forze armate hanno dato, con il Corpo italiano di liberazione, il loro prezioso contributo". "Tutti questi comportamenti, passioni, generose dedizioni - ha proseguito il capo dello Stato - vanno ricordati costantemente, con convinzione". Mattarella sottolinea come non vada sottovalutato il ritorno di sentimenti razzisti, antisemiti e negazionisti: "In tanti Paesi, le società di oggi, pur passate attraverso i drammi umani, le sofferenze e le macerie del ventesimo secolo, sembrano, talvolta, aver attenuato gli anticorpi all'egoismo, all'indifferenza e alla violenza". "Chi ha lottato, chi ha sacrificato la propria vita, per la libertà, per la giustizia e per la democrazia - ha continuato il capo dello Stato - costituisce un esempio per tutti e ci ha consegnato un patrimonio di valori che va custodito e trasmesso".

Il ricordo di vittime e martiri militari

Il presidente della Repubblica ha poi rievocato gli eventi del giorno della Liberazione, il 25 aprile 1945, ricordando che "la Resistenza aveva combattuto con crescente intensità dal sud al nord del Paese, pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane, cui si aggiungevano le orribili repressioni che hanno colpito cittadini innocenti e indifesi, anziani, donne e bambini".  Vittime e martiri, tra cui gli internati militari che si erano rifiutati di combattere nelle file nazifasciste, a cui Mattarella rivolge "il nostro pensiero e l'abbraccio del ricordo della Repubblica. La Resistenza fa parte della nostra storia. Nata spontaneamente nelle città, nelle periferie, nelle campagne e sulle montagne, coglieva il bisogno di pace, di giustizia e di libertà. Ha ridato dignità alla Nazione".