Nel suo intervento all'assemblea nazionale degli amministratori locali dem al Lingotto, l’ex premier ha aggiunto che - a differenza di quanto avvenuto a Torino - il Pd "non falsifica i bilanci". Chiara Appendino replica: "Dopo i successi politici, ora fa il pm"
"Non puoi gridare onestà e alla prova dei fatti dimostrarti incapace di risolvere i problemi". Così il segretario del Pd Matteo Renzi ha attaccato il Movimento Cinque Stelle dall'assemblea nazionale degli amministratori locali dem al Lingotto: "Benedetto Croce diceva che governo onesto è quello capace. E allora l'incompetenza è il nostro avversario alle elezioni politiche 2018. Ci sono 50 giorni per andare a vincere e voglio che il Pd si metta in campo senza paura", ha affermato l'ex sindaco di Firenze facendo riferimento anche alle indagini sul bilancio della città di Torino. Non si è fatta attendere la risposta di Chiara Appendino, che ha replicato alle accuse: "Adesso fa anche il pm".
"Noi non falsifichiamo bilanci"
Renzi ha fatto esplicitamente riferimento alle amministrazioni pentastellate di Roma e Torino: "Per mesi e mesi si è parlato del buon governo dei Cinque stelle" a Torino "ma per prima cosa hanno tagliato sulla cultura. Noi non vogliamo fare polemica ma mostrare una diversità. Noi siamo gli amministratori che non falsificano i bilanci, non mettono cinque milioni in più a penna. E nella nostra città i revisori dei conti non si dimettono. Non possiamo - continua - stare sempre sulla difensiva facendo raccontare che sprechiamo i soldi pubblici, perché non è così. Se con me si fossero dimessi i revisori dei conti, ci avrebbero portato via".
La risposta del sindaco Appendino
Arriva immediata la risposta a Renzi da parte del sindaco di Torino Appendino: "Dopo gli ultimi 'grandi' successi collezionati in politica, Renzi ha evidentemente deciso di sostituirsi ai magistrati, emettendo sentenze prima ancora della chiusura delle indagini, proprio mentre illustri esponenti del suo partito sono sotto inchiesta per il Salone del Libro e non solo".
"Spelacchio? Il problema è l'incompetenza"
Non solo l'amministrazione di Torino, Renzi parla anche di quella romana e in particolare del caso "Spelacchio", l'albero di Natale di piazza Venezia protagonista di molte polemiche: "A me di Spelacchio non interessa granché, il punto non è se Spelacchio è bello o brutto 'ogni Spelacchio è bello a mamma sua...' - ha detto il segretario dem - Il punto non è se è bello o brutto ma che se costa il doppio, è un problema di incompetenza. Il punto è se funziona un'amministrazione".
"La sfida è con il M5s non con il Centrodestra"
Tornando sulla campagna elettorale in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo, Renzi ha dichiarato che la vera battaglia sarà quella tra il Pd e il Movimento 5 stelle: "È una sfida difficilissima, che non voglio sottovalutare. Gentiloni ha fatto benissimo a ricordare l'importanza del passaggio del 4 marzo. Ma facciamoci un selfie e capiamo che c'è una diversità enorme tra noi e gli altri". Poi aggiunge: "Se guardate i giornali gli editorialisti hanno già votato e i titolisti già deciso. Hanno letto i sondaggi e detto che ha vinto il centrodestra: si sono dimenticati di leggere la legge elettorale che per due terzi premia non le coalizioni ma il primo partito. La sfida per il primo posto alle elezioni non è tra Berlusconi e Salvini ma tra Pd e M5s. Il centrodestra - conclude Renzi - si presenta come un'alleanza solida ma è l'alleanza dello spread. Sono stati loro il governo dello spread, noi siamo dovuti intervenire per far ripartire il Paese".
"Non è importante chi va a Palazzo Chigi, purché sia del Pd"
Nel suo discorso di apertura della campagna elettorale, Renzi ha tenuto a precisare quanto sia importante la strategia e il gioco di squadra all'interno del Partito Democratico: "È una partita di squadra. Ecco perché non è importante qual è il nome che va a palazzo Chigi ma che sia del Pd. E non per il Pd, ma per l'Italia. Un voto dato alla sinistra radicale o presunta tale porta a passare uno del centrodestra, per il Parlamento o in una Regione".
"Abbiamo subito sconfitte ma noi siamo la forza"
Infine, l'ex premier ricorda come le sconfitte del passato non possono precludere una possibile vittoria alle prossime elezioni: "Dobbiamo dirci 'forza e coraggio'. Noi siamo la forza di questo Paese e l'Italia ha bisogno di forza, non di debolezza. E noi siamo il coraggio di provarci e talvolta anche di sbagliare. Abbiamo anche subito sconfitte ma subisce sconfitte chi ci prova, non chi sta fermo attaccato alla poltrona. Può perdere chi ci mette il cuore. E allora caro Pd forza e coraggio - conclude Renzi - Abbiamo bisogno di forza e coraggio. Giochiamo questi giorni all'attacco e non sulla difensiva col catenaccio".