In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Giornate Fai d’autunno, le date e i luoghi da non perdere a Palermo

Sicilia
©IPA/Fotogramma

Il 15 e il 16 ottobre si celebrano le giornate d’autunno del Fai in diverse città dell’Italia. Tra Palermo e provincia sono sette i luoghi da poter visitare

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

In occasione delle giornate d’autunno del Fai, previste per sabato 15 e domenica 16 ottobre, il Palermitano apre le porte di sette luoghi tra il capoluogo, Castelbuono e Isnello.

La Chiesa dell’Itria

A Castelbuono la Chiesa dell’Itria sarà aperta sabato 15 e domenica 16 ottobre dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19. Per una visita della durata di venti minuti, e senza alcuna richiesta di prenotazione, si potrà ammirare l’edificio situato nel corso principale della città, seguendo un percorso che culmina nel Castello dei Ventimiglia. La chiesa è dedicata al culto della Madonna di Odigitria e venne eretta fra il XIV e il XV secolo, rimaneggiata poi nel Seicento. La facciata della Chiesa è in stile romanico, sul portale ricorrono tre figure in terracotta: San Paolo, San Pietro e al centro Sant’Anna, che nell'immaginario popolare vengono chiamati “i babbi di l'Itria”. La chiesa contiene molte opere pittoriche risalenti ad autori locali. L'altare maggiore è sintesi della pomposità barocca, al centro vi è contenuta la tela della Madonna Odigitria, attribuita a Gaspare Vazzano, detto lo Zoppo di Gangi e attribuibile al 1586.

La Chiesa di San Francesco con chiostro e mausoleo dei Ventimiglia

Aperta sabato 15 e domenica 16 ottobre dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19, la chiesa di piazza San Francesco a Castelbuono sarà accessibile senza prenotazione. Il complesso architettonico risale al 1332, quando i Frati Minori furono chiamati a Castelbuono dal Conte Francesco Ventimiglia a cui si deve, nel 1316, la costruzione del castello che dà origine a Castelbuono. L'impianto originale è del XV secolo a una navata, coperta con un tetto a capriate, con una sola abside a pianta quadrata e copertura a volta. La chiesa presenta un portico chiuso da una cancellata settecentesca in ferro battuto, opera dell'artigianato locale. Nel prospetto in alto presenta una loggetta a quattro arcate a tutto sesto. In cima all'acroterio è collocata una Madonna marmorea dentro una nicchia con agli angoli due santi. L'interno presenta un elegante stile barocco, con decorazioni in oro zecchino. All’interno troviamo un affresco bizantino trecentesco raffigurante la Madonna con Bambino, la Cantoria che accoglie l'organo cinquecentesco, grandi tele dipinte a olio con cornici di legno scolpite e dorate con foglia d'oro zecchino, il Ciborio e la cappella a pianta ottagonale di Sant’Antonio o Mausoleo dei Ventimiglia con i muri esterni che mostrano dei cantonali in pietra calcarea alle pareti, nelle quali si impostano degli archi a tutto sesto sempre in pietra, concentrici rispetto alle lunghe finestre con strombature. Accanto alla chiesa c’è il Chiostro da cui si accede dalla piazza tramite un portale settecentesco.

La Matrice Vecchia

Aperta sabato 15 e domenica 16 ottobre dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19, la Matrice Vecchia in piazza Margherita a Castelbuono è accessibile senza prenotazione per una visita di 20 minuti. La chiesa è dedicata a Maria Assunta. Accanto si sviluppa l'ex banca di Corte dei Ventimiglia, di periodo quattrocentesco. La costruzione della chiesa risale al 1362. Il prospetto che si affaccia sulla Piazza Margherita è sormontato da una tipica merlatura di tipo ghibellino a coda di rondine. La chiesa si sviluppava in tre navate originarie, alla fine del XV secolo ne venne aggiunta una quarta. Degni di nota sono l'acquasantiera del XV secolo e il fonte battesimale, in stile romanico gotico. Il soffitto è a cassettoni con trabeazioni che poggiano su mensole scolpite. Le navate sono animate da colonne coronate al vertice da artistici capitelli con figure profane di incerta origine e pilastri. All'interno è presente un frammento di pittura rappresentante "lo Sposalizio di Santa Caterina", di scuola siculo toscana, e l'affresco della "Consacrazione delle vergini", trecentesco. Degno di nota è il Polittico (1520). La cripta risale al primitivo tempio pagano e qui sono presenti degli affreschi che risalgono al periodo della Controriforma.

La passeggiata a Isnello

Con una visita di 90 minuti e accessibile solo domenica 16 ottobre (9.30-11 e 11.30-13), la passeggiata fra trame e sentieri in viale Impillitteri a Isnello è un itinerario che parte dal Museo Trame di Filo e si snoda attraverso il borgo medievale e lungo i sentieri montani che circondano l’abitato.

Il Loggiato San Bartolomeo a Palermo

In via Vittorio Emanuele a Palermo è visitabile senza prenotazione sabato 15 e domenica 16 ottobre, dalle 10 alle 18, il Loggiato San Bartolomeo che ricade nella piazza Santo Spirito. Risalgono alla prima metà del XIV secolo le prime notizie relative alla presenza in zona di un ospedale situato vicino alla chiesa di San Nicolò alla Kalsa, che si occupava dei malati cosiddetti “incurabili”, i quali venivano assistiti dai confratelli della Compagnia della Candelora. Successivamente, all'inizio del XVI secolo, col diffondersi in Europa della sifilide, l'ospedale di San Bartolomeo fu specializzato nella cura dei luetici grazie anche all'ausilio della Compagnia della Carità istituita anche per “visitare e servire gli ammalati nell'Ospedale di San Bartolomeo”. Alla fine del XVI secolo, con il prolungamento del Cassaro fino a Porta Felice, l'edificio fu abbattuto e riedificato con nuove strutture più moderne, nel posto dove sorge l'attuale Istituto Nautico Gioeni di Trabia. A partire dal 1816 l'ospedale venne sopraelevato di un piano per accogliere un nuovo ospedale militare e ciò determinò l'indebolimento della struttura stessa che Il terremoto del 1823 contribuì a mandare in parte in rovina. A partire dal 1825 tutti i malati presenti in ospedale furono trasferiti altrove e l'edificio fu destinato a “Conservatorio per gli infanti esposti”, una sorta di ospizio peri bambini orfani col nome di Conservatorio di Santo Spirito. All'inizio del 1900, ridotto in cattivo stato, perse ogni funzione e venne utilizzato come “Asilo degli emigranti”, una struttura adattata ad ospitare transitoriamente chi partiva per le Americhe.
A seguito dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale, l'edificio crollò quasi tutto. Si salvò una parte della facciata laterale con un loggiato, risalente al 1608, realizzato in pietra da intaglio con doppio ordine di arcate scandite da lesene e balaustra d'attico traforata. Il primo ordine è caratterizzato da ampi archi centrici a tutto sesto; il secondo da archi sinuosi più piccoli, vagamente trilobati. I recenti restauri, con l'inserimento di ampie vetrate a chiusura degli archi, hanno consentito di restituire il bene alla fruizione pubblica.

La Porta Nuova

Visitabile senza prenotazione sabato 15 e domenica 16 ottobre dalle 11 alle 16.30, Porta Nuova in piazza Parlamento a Palermo è una delle antiche vie d’accesso al capoluogo. Da essa partono il Corso Vittorio Emanuele o Cassaro, la principale arteria cittadina, e all'esterno, il Corso Calatafimi, la strada che da Palermo conduce a Monreale. Le facciate della Porta sono tra loro diverse nel rapporto urbano: quella rivolta all'interno è più legata a schemi classici, con un telaio de membrature appena accennato e con al di sopra, nel secondo ordine, quattro nicchie con busti in marmo rappresentanti Pace, Giustizia, Verità ed Abbondanza. Il fronte rivolto all'esterno sul territorio attinse molto alla tradizione manierista di fine secolo, con un bugnato molto ricco e con i quattro telamoni sulle paraste laterali a rappresentare i Mori fatti prigionieri da Carlo V.

La Cupola del Carmine Maggiore

Visitabile per 20 minuti e senza prenotazione sabato 15 (10-18) e domenica 16 ottobre (10.30-18), la Cupola del Carmine Maggiore si trova nell’omonima piazza e svetta sui tetti del centro storico. La visita alla Torre Campanaria si effettua attraverso due strette rampe di scale a chiocciola di 100 gradini: non è dunque consigliata a chi soffre di disturbi cardiaci o vertigini.