L'operazione è in corso dall'alba di questa mattina nei Comuni di Ragusa, Vittoria e Cosimo. Eseguite decine di perquisizioni. Ingente il quantitativo di sostanze sequestrato durante l'attività investigativa
Una vasta operazione antidroga, denominata "Fast Food", si è svolta questa mattina nei territori dei Comuni di Ragusa, Comiso e Vittoria, che ha visto impegnati oltre 50 carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa, due unità Cinofile e il supporto aereo del Nucleo Elicotteri di Catania. I militari hanno eseguito 8 misure cautelari, due in carcere e sei ai domiciliari, e la notifica dell'avviso di garanzia a carico di 4 soggetti, emesse dal Gip del Tribunale di Ragusa su richiesta della locale Procura della Repubblica, coinvolti nella gestione di un traffico di stupefacenti sul capoluogo ibleo e dintorni. Eseguite decine di perquisizioni, con il sequestro di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti.
L'operazione
Un sistema di staffette, con alcune auto civetta a fare da apripista, dicono le indagini, ha permesso al gruppo criminale di trasportare la droga da altre province. Lo stupefacente, soprattutto marijuana, veniva trasportato su auto prese a noleggio e quindi più insospettabili, mentre altre vetture le precedevano, in modo da intercettare l'eventuale presenza di forze dell'ordine lungo la strada ed evitare che chi trasportava la droga venisse fermato e controllato.
L'operazione, coordinata dal sostituto procuratore Monica Monego, ha portato all'arresto di otto persone, sette delle quali colte in flagrante. I carabinieri, nel corso delle perquisizioni domiciliari hanno sequestrato quattro chili di marijuana. Sette giovani sono stati invece segnalati alla Prefettura come assuntori.
Le indagini
L'indagine era partita nel 2019 e aveva portato a monitorare l'attività di un gruppo criminale ben organizzato che operava con base a Ragusa, dove avveniva lo stoccaggio della droga, e una rete di distribuzione anche a Vittoria e Comiso, dove si svolgeva la maggiore attività di spaccio al minuto. A Ragusa, il principale indagato preparava delle confezioni di 100 grammi che venivano poi consegnate ai vari intermediari e quindi ai pusher. Lo spaccio avveniva nelle strade e, soprattutto all'inizio, nei pressi di un noto fast food, particolare questo che ha dato il nome all'operazione. Qualcuno si recava a consegnare la droga in auto insieme alla moglie e della figlia, in modo da apparire come una famiglia normale. Questo evitava di far apparire anomale alcune frequentazioni.
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