Tra i destinatari delle 11 misure cautelari emesse dal gip di Napoli figurano funzionari del Cira, un noto imprenditore già coinvolto in altre indagini, suo figlio e un uomo di 44 anni ritenuto dal gip "gravemente indiziato di partecipazione al clan dei Casalesi, con il ruolo di imprenditore colluso col sodalizio camorristico"
Notificate 11 misure cautelari nell'ambito di una indagine sugli appalti indette dal Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali (Cira) di Capua, in provincia di Caserta. L'operazione è stata compiuta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa. Si tratta di due arresti in carcere, tre arresti domiciliari, tre obblighi di dimora e tre interdizioni dall'esercizio dell'attività d'impresa. Tra gli indagati c'è una persona ritenuta legata al clan dei Casalesi.
Le accuse
I reati contestati dalla Dda di Napoli sono, a vario titolo, corruzione e turbata libertà degli incanti, aggravati dalla finalità di agevolare il clan dei Casalesi. Tra i destinatari delle misure cautelari emesse dal gip di Napoli figurano funzionari del Cira, un noto imprenditore Sergio Orsi già coinvolto in altre indagini, suo figlio e un uomo di 44 anni, Fabio Oreste Luongo, ritenuto dal gip "gravemente indiziato di partecipazione al clan dei Casalesi, con il ruolo di imprenditore colluso col sodalizio camorristico".
Le intercettazioni: lite tra padre e figlio per tangente esosa
Dall'ordinanza di arresto che riporta le conversazioni intercettate emerge anche una lite tra Sergio e Adolfo Orsi, padre e figlio imprenditori, parlando di un appalto del Cira da 40mila euro relativo alla messa in sicurezza di un deposito di cantiere, l'unico dei quattro su cui avevano messo gli occhi che sono riusciti ad aggiudicarsi. Oggetto del contendere la percentuale sui lavori da dare - il 5 o il 10% - a titolo di tangente ai funzionari del Cira responsabili delle procedure di gara Carlo Russo (direttore amministrativo del Cira) e Vincenzo Filomena (ingegnere dell'ufficio tecnico). "Devi dare il 5% a Filomena e il 5% a Carlo" intima Sergio, quasi come se stesse facendo una lezione al figlio, ma questi ribatte: "Il 5% su un lavoro così piccolo?". "Sia all'uno che all'altro" ripete Orsi senior. "Il 10% sul lavoro? non è assai papà su 40mila euro di lavori?". "E che lo stabilisco io? Lo stabiliscono loro" risponde Sergio. Adolfo non ci sta e insiste: "Sì ma sui lavoretti ad affidamento diretto si prendono il 2-3%, mica si prendono il 10?". Il papà replica: "no, invece è il contrario, sul grosso lavoro scendo di prezzo". Adolfo protesta, marcando una concreta differenza di vedute con il padre, dovuta anche all'età: "Ma sulla grande puoi picchiare di più, sulla piccola il 10% di questo sai quanto è?". Sergio spiega: "fammi parlare, fanno il contrario ti sto dicendo, sulla grossa scendono la percentuale". Ecco quindi la contestazione finale di Adolfo: "Ma il 10% nemmeno più i camorristi ci arrivano". "Non accettare, che ti devo dire" conclude Sergio Orsi.