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De Luca: "No Astrazeneca e Johnson sotto i 60 anni, sì a mix vaccini"

Campania
©Ansa

Così il governatore in una nota dopo aver ricevuto la risposta dal ministero della salute sulle interrogazioni che la Campania aveva posto domenica

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"Ai nuovi vaccinati non sarà somministrato Astrazeneca al di sotto dei 60 anni, rispetto al vaccino Johnson&Johnson la posizione del Ministero non è definita in modo chiaro e vincolante. Pertanto tale vaccino non sarà somministrato sotto i 60 anni". Lo afferma il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in una nota dopo aver ricevuto la risposta dal ministero della salute sulle interrogazioni che la Campania aveva posto domenica. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPA E GRAFICI DEI CONTAGI - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA)

Via libera al mix vaccini

Da domani inoltre la Regione farà ripartire i richiami per i cittadini che hanno fatto la prima dose di vaccino con Astrazeneca. I convocati sotto i 60 anni riceveranno la dose eterologa con Pfizer o Moderna, mentre coloro che hanno oltre 60 anni avranno il richiamo di Astrazeneca. Lo confermano fonti della presidenza della Regione. Via libera quindi al mix di vaccini per chi deve completare la vaccinazione. 

La lettera del Ministero

Nella lettera del ministero della Sanità alla Regione Campania in risposta alla missiva di domenica si legge che "I dati attualmente disponibili, derivanti in particolare da due studi clinici condotti rispettivamente in Spagna e Inghilterra e citati nella vostra nota, forniscono informazioni rassicuranti in merito all'efficacia (in termini di buona risposta anticorpale) e alla sicurezza (in termini di accettabilità degli effetti collaterali) sul completamento del ciclo vaccinale, con un vaccino a mRNA, nei soggetti di età inferiore ai 60 anni che abbiano già effettuato una prima dose di vaccino Vaxzevria (ciclo vaccinale misto)". "In particolare - prosegue la nota diffusa dalla Regione - nello studio inglese (Com-Cov), l'aumento della reattogenicità sistemica dopo la dose boost riportata dai partecipanti ai programmi vaccinali eterologhi rispetto ai programmi vaccinali omologhi, si riferisce ad una maggiore frequenza in termini di effetti collaterali locali e sistemici di grado lieve/moderato e con nessuna ospedalizzazione, che risulta nel complesso accettabile e gestibile. Inoltre, da diverso tempo in Germania, Francia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Canada e più recentemente in Spagna, si sta già utilizzando tale approccio e ad oggi non sono emersi segnali di allarme di vaccino-vigilanza. Pertanto, in relazione al ciclo vaccinale misto nei soggetti al di sotto dei 60 anni di età che hanno già ricevuto una sola dose di un vaccino Vaxzevria, si ribadisce quanto trasmesso con nota e relativo parere del Comitato tecnico scientifico di cui all'Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 751 del 2021. Da quanto sopra riportato ne consegue l'opportunità di utilizzare un regime eterologo al fine di evitare le pur rare reazioni avverse indesiderate riportate in giovani vaccinati con Vaxzevria. La possibilità poi che venga rafforzata la risposta immune indotta dai vaccini rappresenta un ulteriore elemento a favore dell'adozione di un ciclo vaccinale misto, come già avviene in altri grandi paesi europei e come proposto da Aifa". 

Il commento del governatore De Luca

"Ci auguriamo - sottolinea De Luca nella nota - che le vicende degli ultimi giorni convincano tutti della necessità di porre fine al caos comunicativo e informativo sui vaccini. E' indispensabile parlare con una voce sola. Cessino le comunicazioni quotidiane del commissario Covid, che va ricondotto a una silenziosa funzione tecnico-logistica. Cessino le esternazioni di esponenti di diversi organismi nazionali. Si affidi la comunicazione medico scientifica al solo Ministero della Salute, nella persona del Direttore generale della prevenzione, così come avvenuto per la nostra richiesta di chiarimenti. E così come avviene in ogni paese civile", sottolinea il governatore commentando l'evoluzione della campagna vaccinale e lo stop ai vaccini a vettore virale dopo aver ricevuto una risposta dal ministero della sanità sulle sue domande e osservazioni. "Nel merito della risposta ministeriale - spiega De Luca - osserviamo che non è detto in modo esplicito cosa si fa in caso di terza dose per chi ha ricevuto due vaccini diversi, che lo studio inglese richiamato è relativo a una platea estremamente ridotta per la fascia di età sotto i 50 anni, ed è pertanto non definitivo, sulla base dei dati a oggi disponibili. Prendiamo atto del pronunciamento e della conseguente assunzione di responsabilità, del Ministero della Salute". De Luca sottolinea anche che "dovendo vaccinare la popolazione più giovane d'Italia, la Campania richiede per l'ennesima volta, e sollecita, la fornitura aggiuntiva di vaccini Pfizer e Moderna, anche in relazione alla popolazione studentesca da vaccinare. Su questa base, ci si dovrà impegnare a completare quanto prima possibile la campagna di vaccinazione e immunizzazione di tutta la nostra popolazione, anche a fronte del diffondersi di nuove varianti Covid".