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Camorra: 59 arresti nel Napoletano. Indagato anche il senatore Luigi Cesaro

Campania
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In manette, invece, i tre fratelli (due sono ai domiciliari). L'accusa contestata è di concorso esterno in associazione mafiosa. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano anche diversi elementi di spicco della criminalità organizzata

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In provincia di Napoli, Sant'antimo e comuni limitrofi, i carabinieri hanno eseguito una misura cautelare a carico di 59 indagati (38 arresti in carcere, 18 ai domiciliari, due obblighi di presentazione e una sospensione dai pubblici uffici) accusati di numerosi reati, tra i quali associazione mafiosa, concorso esterno, corruzione elettorale, estorsione e turbata libertà degli incanti. Risulta indagato il senatore Luigi Cesaro mentre tre suoi fratelli sono stati arrestati. Coinvolti anche due carabinieri. Uno, già ai domiciliari, è stato raggiunto da una misura cautelare in carcere. All'altro, invece, è stata comminata una sospensione dai pubblici uffici.

Le indagini

Da quanto si apprende, i pm antimafia di Napoli, Antonella Serio e Giuseppina Loreto, avevano chiesto l'arresto in carcere per il senatore. Nei confronti del parlamentare la Procura di Torre Annunziata ha chiesto qualche settimana fa gli arresti domiciliari nell'ambito di una inchiesta sull'affare dell'ex area Cirio di Castellammare di Stabia, zona industriale acquistata a fine anni '90 da una società immobiliare, la PolGre, di proprietà degli imprenditori Adolfo Greco e Tobia Antonio Polese, il cosiddetto "boss delle cerimonie" che però è deceduto: entrambi sono stati condannati per favoreggiamento personale al superboss Raffaele Cutolo per l'acquisto del castello Mediceo di Ottaviano. L'operazione colpisce i clan "Puca", "Verde" e "Ranucci" operanti a Sant'antimo (Napoli) e comuni limitrofi, svelando - secondo gli investigatori - una fitta rete di cointeressenze sia in ambito politico sia imprenditoriale. Sequestrati anche beni per un valore di oltre 80 milioni di euro.

Arrestati tre fratelli del senatore Cesaro

Inoltre, durante l'operazione sono stati arrestati anche i tre fratelli del senatore di Forza Italia, Cesaro. Nei confronti di Antimo Cesaro il gip di Napoli ha emesso un provvedimento cautelare in carcere. Ai domiciliari invece gli altri due fratelli, Aniello e Raffaele. L'accusa contestata è di concorso esterno in associazione mafiosa. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano anche diversi elementi di spicco della criminalità organizzata.

Coinvolti due carabinieri

Secondo le accuse, i due carabinieri coinvolti nell'indagine avrebbero agevolato i clan. Uno dei due avrebbe messo in campo un'azione di depistaggio. Tra gli episodi sui quali l'attività investigativa della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha fatto luce, figura anche una simulazione di reato e un finto atto intimidatorio ai danni di un funzionario comunale ritenuto colluso con la camorra. Un attentato in realtà mai avvenuto e denunciato solo per fugare i dubbi sull'operato del dipendente pubblico.

Trovati 43mila euro a casa di un dirigente comunale

Durante le perquisizioni e i sequestri i Carabinieri del Ros hanno trovato oltre 43mila euro in contanti nell'abitazione del responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Sant'Antimo, per il quale il gip di Napoli ha disposto il carcere. Il funzionario pubblico risponde di diversi reati tra i quali anche la turbata libertà dell'incanti gravata dalle finalità mafiose. La somma in banconote di diverso taglio era stata sistemata in più parti della casa. Uno degli arrestati è stato individuato dai militari dell'arma e arrestato a Lucerna, in Svizzera.