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Bimbo escluso da recita, festa per il suo arrivo nella nuova scuola ad Afragola

Campania
Foto di archivio

Ad accogliere il bimbo c'erano le maestre, il preside, il sindaco e i nuovi compagni di classe, che hanno organizzato una festa con tanto di torta, pasticcini e uno striscione con la scritta "Benvenuto". La madre annuncia azioni legali nei confronti del vecchio istituto

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Primo giorno nella nuova scuola per Andrea, il bimbo con sospetto autismo a cui, secondo quanto riferito dalla mamma, è stata negata la recita natalizia in un altro istituto scolastico. Per il suo arrivo, i nuovi compagni di classe di Afragola (Napoli) hanno organizzato una vera e propria festa con tanto di torta, pasticcini e uno striscione con la scritta “Benvenuto”. Il bimbo è stato accolto dalle due maestre della sua classe, dalle tre di sostegno a cui è stato affidato, dalla preside e dal sindaco, Claudio Grillo.

La mamma: "Inizieremo battaglia legale"

Presente anche la madre, le cui lacrime di commozione hanno lasciato presto spazio all’amarezza per quanto accaduto il mese scorso. "Inizieremo una battaglia legale - fa sapere - affinché la scuola che lo ha emarginato chiuda. Spero che il Parlamento si attivi per creare leggi ad hoc perché i nostri figli sono esseri umani e l'emarginazione e la discriminazione fanno male quanto la disabilità se non di più". Gli educatori della nuova scuola si sono subito messi in contatto con gli specialisti che seguono il bimbo, per avviare insieme un percorso educativo condiviso e quindi più efficace per la sua salute.

Un altro episodio

La donna ha denuciato anche un altro episodio sul quale, a suo parere, sarebbe necessario fare luce: "In un'altra scuola del Napoletano - fa sapere - durante le pulizie sono stati buttati i giocattoli di un bambino autistico. Speriamo sia accaduto solo a causa dell'ignoranza. Com'è noto loro si legano in maniera particolare a certi oggetti e toglierglieli significa fare loro del male". La madre quindi chiede ”che si attivi immediatamente il Ministero dell'Istruzione, che metta la parola fine a tutto questo, perché se non lo fanno, noi tutti chiederemo a gran voce le loro dimissioni, senza paure e senza timori, pubblicando a caratteri cubitali nomi e cognomi di chi non rispetta e non fa rispettare le leggi, se non li fermiamo continueranno a non fare del male ai nostri figli".