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Bimbo diversamente abile escluso da recita, la madre: “Ora basta”

Campania

L'avvocato Paolo Colombo, garante dei disabili della Regione Campania, esprime una forte condanna nei confronti della scuola e invita a ripensare la scelta 

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Ha risposto, con una nota diffusa ieri sera, alle parole del legale della maestra e della dirigente scolastica la madre del bimbo diversamente abile escluso dalla recita di Natale in una scuola del Napoletano. "La maestra - ha replicato la mamma - non mi ha convocata più volte, ma in una conversazione velocissima lunedì pomeriggio, inerente all'incontro mattutino che avemmo quando accompagnai Andrea a scuola, mi disse: 'Stamattina mi sono dimenticata di dirvi di portare le salviette imbevute, se domani me le portate parliamo della recita'. A prescindere che non c'era niente di cui parlare poiché io a inizio anno dissi che mio figlio doveva partecipare a tutto, il mio piccolo l'indomani non andò a scuola perché raffreddato e la maestra, invece di chiamarmi, ha informato un'altra mamma e pubblicato la lista senza il nome di mio figlio, dicendomi successivamente, dopo la mia sfuriata, che lo avrebbe inserito 'se proprio ci tenevo'. Nella nota del legale della maestra e della dirigente scolastica si diceva che la madre, “nonostante i continui inviti, non si presentava e, pertanto, la docente è stata costretta a comunicare alla rappresentante di classe la lista del materiale vestiario occorrente per ogni singolo bambino (non la lista dei partecipanti alla recita), avendo cura di specificare che non vi fosse ancora il nominativo del piccolo, per la necessità di doversi prima interfacciare con la madre".

Contestati episodi di incuria

"Abbiamo riconfermato il piccolo nella scuola per l'anno scolastico 2019/2020 - sostiene ancora la donna - perché non potevamo iscriverlo in una scuola pubblica, ma al momento dell'iscrizione ci siamo raccomandati con la preside che non si ripetessero episodi accaduti l'anno precedente, e cioè dimenticanza nel cambiare i pannolini e svogliatezza nel farlo mangiare. La preside ci ha rassicurato che non sarebbe successo". "Il bambino non era seguito più degli altri bambini come afferma l'avvocato Franzese, ma la scuola si limitava a cambiargli i pannolini perché pagati extra sotto loro proposta di soluzione al nostro problema di non avere il sostegno". Gli episodi contestati si sono ripetuti: “Più volte ci sono state comunicazioni da parte nostra alla preside che il piccolo non era curato adeguatamente, tanto che una volta mi è ritornato a casa senza calzini e con le scarpe inzuppate di pipì e alla mia lamentela, mi è stato risposto dalla maestra che aveva il cambio della tuta ma non dei calzini e, invece di avvisarmi immediatamente e di farsi portare scarpe e calzini, mi ha mandato un audio dicendomi che lo avrei trovato senza calzini e con le scarpe inzuppate di pipì, per poi concludere i suoi messaggi come al solito: 'perdonatemi però purtroppo non dipende da me'. Mi chiedo quindi io da chi dipende. Altre volte - ricorda la mamma - è successo che il piccolo è tornato a casa con il pannolino sporco e ogni volta non dipendeva da lei ed è per questo che ci siamo rivolti alla preside, la quale accettandolo a scuola senza la legge 104 si era assunta lei tutte le responsabilità previo pagamento quota extra e, l'ennesima volta che è successo, e soprattutto con l'esclusione dalla recita, goccia che ha fatto traboccare il vaso, la preside ha detto che se siamo poco elastici la costringiamo a comunicarci di non poter tenere il bambino a scuola. Ma 'poco elastici' significa accettare che il proprio bambino arrivi a casa sporco, digiuno, con le scarpe inzuppate di pipì o con la cacca che gli arriva fin dietro la schiena?... È successo anche questo".
"L'Istituto - fa notare invece l'avvocato della mamma - con l'intervento del suo legale con la stampa ha perso l'occasione per chiedere scusa alla famiglia".

Il richiamo del Garante dei disabili della Regione Campania

L'avvocato Paolo Colombo, garante dei disabili della Regione Campania, esprime una forte condanna nei confronti della scuola e invita a ripensare la scelta. Il Garante ricorda che l'inclusione scolastica dei bambini disabili è condizione per l'ottenimento e il mantenimento del riconoscimento dell'operatività delle scuole private e che proprio dalla scuola parte una corretta e piena inclusione sociale. Infine - prosegue la nota - Colombo si rammarica fortemente, in quanto il Natale è essenzialmente momento di amore, di speranza e di condivisione e non di divisione ed emarginazione.