Capri, negato l'imbarco a un'ambulanza con un paziente oncologico
CampaniaDurante il viaggio di andata la donna aveva viaggiato regolarmente, ma dopo la terapia doveva rientrare sull'isola con il mezzo sanitario. Dopo il divieto quest'ultimo è rimasto a terra mentre la paziente ha viaggiato su un altro traghetto nell'area passeggeri
Un'ambulanza con a bordo un paziente oncologico si è vista negare l'imbarco sulla nave Caremar delle 12.40 per il viaggio di rientro da Napoli a Capri ed è rimasta ferma al porto di Calata di Massa per ore. Al mezzo sanitario è stato negato l'imbarco dopo che alla donna sono state effettuate le terapie oncologiche, a causa della posizione assunta di recente dalle Compagnie di navigazione di linea. Secondo il figlio della donna, "stamattina mia madre è riuscita a salire con la sedia a rotelle nell'area destinata ai passeggeri sul traghetto, ma dopo la terapia proprio non ce la fa". Alla fine la paziente è ripartita verso Capri salendo sul traghetto a bordo di una sedia a rotelle. Le compagnie di navigazione del Golfo hanno annunciato da giorni di voler applicare rigorosamente le normative nazionali che impediscono di tenere passeggeri durante le traversate nelle stive riservate ai veicoli, norma che a loro avviso impedisce anche di far salire nei garage dei traghetti ambulanze con persone a bordo. Finora invece sulla questione era stato adottato un atteggiamento 'elastico'.
Le parole della paziente
"Sono spossata dopo la terapia ma accetto questo sacrificio purché serva a trovare una soluzione definitiva al problema", ha detto la donna al sindaco di Capri, Marino Lembo, giunto nel porto di Napoli per seguire il caso. "Siamo un'isola infelice - spiega il primo cittadino - perché è assurdo non poter garantire ai nostri cittadini il diritto alla mobilità e alla salute. Bisogna trovare una soluzione definitiva che non ci discrimini".
Il viaggio di andata è stato effettuato regolarmente
La partenza del mezzo della Croce Azzurra di Padre Pio (associazione di volontariato caprese presieduta dal parroco don Carmine Del Gaudio), che doveva rientrare dal porto di Calata di Massa alle 12.40 con il paziente a bordo da Capri, è stata effettuata regolarmente. Il divieto di rientro, invece, ha fatto scattare una vera e propria emergenza all'imbarco di Calata di Massa. L'ambulanza della Croce Azzurra di Padre Pio è rimasta ferma per ore sul molo dello scalo napoletano mentre il sindaco di Capri ha messo in moto un'unità di crisi, comunicando l'episodio a tutte le autorità, tra cui il Prefetto e gli Uffici dell'Ammiragliato.
Le parole del commissario straordinario della Asl
"Sul caso che ha prodotto indignazione di un paziente al quale è stato negato l'imbarco a bordo di un'ambulanza privata c'è da fare chiarezza", sostiene Ciro Verdoliva, commissario straordinario della Asl. "Altrimenti, se si mischiano fatti e circostanze che tra loro non hanno nulla a che vedere, si rischia di far credere che l'ASL Napoli 1 Centro non garantisca il servizio di emergenza da e per l'Isola di Capri. Si rischia insomma di creare un procurato allarme. Non entro nel merito di una situazione che considero molto triste, ma che riguarda esclusivamente la policy e le ragioni delle compagnie di navigazione - continua Verdoliva -. Certamente sarebbe da ignoranti ritenere che quanto avvenuto possa avere a che fare con il servizio di emergenza da e per l'isola di Capri, servizio che l'ASL Napoli 1 Centro non ha mai smesso di garantire con elicottero di soccorso h24. Proprio oggi alle 15.15 un elicottero ha eseguito un intervento sull'isola di Capri per un giovane straniero con principio di annegamento, il giovane è stato trasferito in tempi record all'Ospedale del Mare. Ma è chiaro che queste cose le può sapere chi segue i fatti da vicino, non certo chi parla senza preventivamente essersi assicurato dei fatti e quindi, è triste ma è così, finisce per 'spararla grossa'. Fin da sabato scorso è stata chiesta la convocazione di un tavolo in Prefettura avente ad oggetto 'Organizzazione per trasferimenti di pazienti critici tra isola di Capri e città di Napoli' evidenziando anche la necessità di prevedere la presenza delle compagnie di navigazione così da rivalutare il diniego espresso per il trasporto di ambulanza con paziente a bordo in stiva", conclude Verdoliva.