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Traffico di droga, condannato a 7 anni capo ultras del Milan

Lombardia

Si tratta di Luca Lucci, in carcere dallo scorso dicembre nell’ambito di un'inchiesta su un presunto traffico di droga, tra hashish, marijuana e cocaina. Secondo le indagini, Lucci sarebbe stato "al vertice dell'organizzazione" pianificando "l'attività illecita senza mai partecipare attivamente”. Inoltre avrebbe intrattenuto “relazioni con i narcotrafficanti esteri"

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È stato condannato a 7 anni di reclusione Luca Lucci, ultrà capo della Curva Sud, cuore del tifo milanista allo stadio Meazza, arrestato e finito in carcere lo scorso dicembre nell’ambito di un'inchiesta della Squadra mobile, coordinata dal pm Leonardo Lesti, su un presunto traffico di droga, in particolare hashish, marijuana e cocaina. Lo ha stabilito il gup di Milano, Chiara Valori, nel processo con rito abbreviato. 

L’attività investigativa

Secondo le indagini, Lucci, che dovrà inoltre pagare una multa di 50mila euro, sarebbe stato "al vertice dell'organizzazione" dedita al traffico di stupefacenti, pianificando "l'attività illecita senza mai partecipare attivamente", ma "impartendo direttive attraverso il software Encrochat, installato su un telefono cellulare" con "utenza telefonica olandese". Come scritto nell'ordinanza del gip Fabrizio Filice, il capo della Curva Sud, che sul sistema criptato di chat aveva il nickname "belvaitalia", per la "posizione di vertice" che ricopriva "nel traffico illecito" avrebbe intrattenuto "le relazioni con i narcotrafficanti esteri" in Brasile e in Marocco.

In due patteggiano

A dicembre l'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Filice, aveva riguardato altre 7 persone, oltre a Lucci. Due imputati hanno patteggiato 3 anni e 4 mesi e uno 2 anni e 4 mesi. Lucci, coinvolto in molte inchieste negli ultimi anni e già arrestato per droga in passato (aveva patteggiato una pena sotto i 2 anni), era diventato noto anche perché si fece fotografare il 16 dicembre del 2018 con l'allora vicepremier Matteo Salvini alla festa per i 50 anni della Curva Sud. Era stato condannato in passato anche per aver sferrato un pugno nel derby Milan-Inter del 15 febbraio 2009 al tifoso interista Virgilio Motta, facendogli perdere un occhio. L'inchiesta, che oggi ha portato alla condanna del capo ultras rossonero, difeso dal legale Jacopo Cappetta, era nata da quella sul tentato omicidio di Enzo Anghinelli, ferito gravemente a colpi di pistola in un agguato nel 2019 in centro a Milano. Si è arrivati alla condanna in abbreviato e ai patteggiamenti dopo una richiesta di rito immediato da parte del pm che era stata accolta dal gip.