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Fabrizio Corona, il sostituto pg chiede che torni in carcere

Lombardia

Anche il giudice che segue la fase di esecuzione pena per l'ex agente fotografico, ha proposto nelle scorse settimane il rientro in carcere per una serie di violazioni delle prescrizioni. Il Tribunale di Sorveglianza deciderà nei prossimi giorni

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Il sostituto pg di Milano, Antonio Lamanna, ha chiesto ai giudici della Sorveglianza di revocare il differimento pena per motivi terapeutici concesso a Fabrizio Corona, ora in detenzione domiciliare, nel dicembre 2019 e quindi che ritorni in carcere. Anche il giudice Marina Corti, che segue la fase di esecuzione pena per l'ex agente fotografico, ha proposto nelle scorse settimane il rientro in carcere per una serie di violazioni delle prescrizioni. Il Tribunale di Sorveglianza si è riservato, dopo l'udienza di discussione di oggi, e deciderà nei prossimi giorni.

L'udienza di Corona

Corona era presente all'udienza di oggi, a porte chiuse e durata due ore, ma ha preferito non parlare con i cronisti. Davanti al collegio della Sorveglianza, ha letto alcune dichiarazioni che si era preparato e che aveva postato già in mattinata sui social, con le quali, in sostanza, chiedeva "scusa" per i suoi errori, ma diceva che non si merita di tornare "all'inferno", ossia in carcere. La Procura generale, così come lo stesso giudice che ha proposto la revoca della detenzione domiciliare nei mesi scorsi, contesta a Corona una lunga serie di violazioni delle prescrizioni, tra cui l'uso continuo dei social network, ma anche la violazione delle norme anti-Covid per il noto episodio della scorsa primavera quando, in pieno lockdown, aveva ricevuto in casa il suo personal trainer. E al centro della richiesta di revoca c'è anche la continua diatriba, passata anche per le tv (è stato diffidato dal partecipare a trasmissioni lo scorso autunno), con l'ex moglie Nina Moric, che lo scorso ottobre aveva pubblicato l'audio di una telefonata, piena di minacce all'ex modella, fatta dall'ex agente fotografico. Telefonata per cui anche la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta. Lo stesso giudice Marina Corti, che segue il caso di Corona, dopo la diffida relativa alle 'ospitate' in tv, ha proposto la revoca del differimento pena che era stato concesso in via provvisoria all'ex 're dei paparazzi' per la sua "patologia psichiatrica", legata anche alla tossicodipendenza, e che, a inizio dicembre 2019, lo aveva fatto passare da San Vittore a un istituto di cura e poi a casa in detenzione domiciliare. Ora deciderà il collegio della Sorveglianza.

Il Pg: "Fa ciò che vuole anziché curarsi"

Fabrizio Corona nel suo percorso di affidamento terapeutico sta facendo di tutto tranne che curarsi, utilizza gli spazi di libertà che gli vengono concessi in modo strumentale, mentre il "rispetto delle prescrizioni" è la prima forma per dimostrare "l'adesione al programma terapeutico". È questa la linea espressa in aula dal sostituto pg Lamanna, secondo cui, tra l'altro, la revoca del differimento pena deve scattare dal 27 ottobre scorso, quando Corona ricevette una prima diffida dall'usare i social network e dall'andare in tv. Dunque, se i giudici dovessero decidere per la revoca da fine ottobre, Corona dovrebbe scontare di nuovo in carcere oltre 4 mesi che aveva già scontato in affidamento terapeutico. Il suo fine pena, scritto al momento negli atti, è fissato per il 17 settembre 2024.