Un 43enne e un 31enne, entrambi con precedenti penali, sono indiziati anche della distruzione del cadavere del 49enne scomparso poco più di un mese fa. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, l’assassinio sarebbe legato a un "debito verosimilmente riconducibile all'acquisto di stupefacenti"
Improvvisa svolta per il caso della scomparsa di Filippo Incarbone, il camionista 49enne residente a Vigevano (in provincia di Pavia) di cui non si hanno più notizie da poco più di un mese. La scorsa notte i carabinieri hanno sottoposto a fermo due uomini, indiziati per l'omicidio di Incarbone e la distruzione del suo cadavere: si tratta di un 43enne e di un 31enne, entrambi di Vigevano e con diversi precedenti penali, che ora si trovano in carcere. Da questa mattina gli uomini dell'Arma e i vigili del fuoco, con l'ausilio anche di una squadra di sommozzatori arrivata da Milano e di un elicottero da Malpensa, stanno cercando - finora senza esito - il corpo del 49enne nelle acque del Ticino in località Buccella.
Le indagini
Secondo quanto è emerso dalle indagini dei carabinieri, l'omicidio di Incarbone sarebbe avvenuto intorno al 4 gennaio e sarebbe legato a un "debito verosimilmente riconducibile all'acquisto di stupefacenti" e alla vicenda di un incidente stradale, causato da uno dei due fermati, ma che la vittima era stata costretta a denunciare, fingendo di essere il conducente al posto suo. Le due persone sottoposte a fermo verranno oggi interrogate dal sostituto procuratore Paolo Mazza, che conduce l'inchiesta.
Il provvedimento
Nel provvedimento di fermo a carico dei due indagati si legge che il 49enne sarebbe stato ucciso "con pugni, calci e con l'utilizzo di uno strumento da muratore comunemente denominato mazzetta". Successivamente, i due avrebbero buttato il corpo nel fiume Ticino.
La scomparsa
Incarbone, che viveva da solo a Vigevano, è stato visto per l'ultima volta il 27 dicembre scorso quando è andato a trovare il fratello che abita a Gambolò (in provincia di Pavia). Il 3 gennaio ha poi inviato un messaggio di auguri per il nuovo anno alla cognata. Da quel momento si sono perse le sue tracce. Qualche giorno dopo i vicini di casa hanno allertato i soccorsi perché il cagnolino dell'uomo abbaiava ininterrottamente da 24 ore. I soccorritori sono entrati nell'appartamento di Incarbone e hanno salvato l'animale, ma il padrone non c'era. Da quel momento sono scattate le ricerche. Il caso è stato anche seguito dal programma televisivo "Chi l'ha visto?" su Raitre.
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