I carabinieri e la Procura “hanno profuso ogni energia e sono stati in grado di condurre all'identificazione e al fermo per indiziato di delitto nei confronti di una persona, di cui il Giudice ha confermato lo stato di custodia cautelare, a distanza di poco più di ventiquattr'ore dalla denuncia”, ha spiegato il magistrato
L'indagine sulla scomparsa avvenuta lo scorso Ferragosto di Sabrina Beccalli, e dell'incendio della sua auto, in cui sono state trovate ossa che inizialmente si pensava fossero di cane e poi si è scoperto erano umane, è stata portata avanti con "ogni energia", il Procuratore di Cremona, Roberto Pellicano, lo ha affermato in una nota dopo le polemiche sulle ossa, in parte gettate via quando si pensava fossero di animale.
Le parole del procuratore
“L'attenzione giornalistica anche alimentata dalle opinioni di persone dalle quali a ragione della veste di parti del procedimento ci si potrebbe aspettare maggior cautela e riservatezza - ha osservato il magistrato - si è concentrata quasi esclusivamente sul fatto della confusione tra ossa umane ed ossa canine, trasmettendo l'idea che l'indagine giudiziaria sia stata condotta con sciatteria e trascuratezza. È vero il contrario". Pellicano ha spiegato che la Procura è stata allertata telefonicamente dai carabinieri il 17 agosto "con l'informazione di un'auto in fiamme appartenente ad una donna che non era stata reperita, al cui interno era stati ritrovati i resti di un cane, come già attestato dal veterinario dell'ATS. Non vi è stato alcun nulla osta dell'autorità giudiziaria a smaltire in discarica" un "nulla osta peraltro non necessario". "La domanda del perché non sia stato inviato sul posto dall'AG un medico legale invece che un veterinario è perciò totalmente infondata, sotto il profilo cronologico e logico, essendosi quella parte del fatto svolta prima che fosse interpellata la Procura di Cremona e, quindi, in una fase pregiudiziaria. Né vi era alcun motivo di dubitare su quanto riportato telefonicamente al magistrato dai carabinieri e dall'ATS". "I carabinieri e questa Procura hanno profuso nell'indagine ogni energia e sono stati in grado di condurre alla identificazione ed al fermo per indiziato di delitto nei confronti di una persona, di cui il Giudice ha confermato lo stato di custodia cautelare, a distanza di poco più di ventiquattr'ore dalla denuncia di scomparsa di Sabrina” .