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Coronavirus, Giuseppe Sala a Regione: "Quando test per anticorpi?". VIDEO

Lombardia

Così il sindaco di Milano sulle mascherine: "Oggi i Comuni ne ricevono pochissime. Chi le deve fornire, il governo o la Regione?"

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"Io spero che fra non molto potremo uscire e a quel punto le mascherine saranno dannatamente importanti e la disponibilità di mascherine deve essere un diritto". Lo ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala nel video giornaliero postato sulla sue pagine social. Poi: "Oggi i Comuni ricevono pochissime mascherine. Milano ha dovuto andarsele a cercare in Cina, in altri paesi e per il momento può anche stare bene, ma le mascherine chi le deve fornire, il governo o la Regione? Il governo tramite le Regioni e quando ci verranno fornite? Voi mi segnalate che oggi non si trovano neppure in farmacia o si trovano a prezzi elevati". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

"Con Regione no polemica ma per bene comune"

Sala ha anche spiegato i motivi per i quali i sindaci del centrosinistra hanno rivolto ieri, via social, alcune domande alla Regione: "Questo perché i nostri cittadini le rivolgono a noi e quindi lo dico ora, non è polemica, ma il bene comune. Vorrei spiegarvi il senso della cosa calibrando molto le parole e il tono. Non voglio rischiare di essere polemico, ma io con gli altri sindaci vogliamo capire l'indirizzo che prenderemo insieme nel confrontarci con questo virus. In particolare le nostre richieste di chiarimento fanno riferimento a tre aspetti fondamentali: mascherine, tamponi, test sugli anticorpi".

"Quando test per anticorpi? 

Il sindaco di Millano ha continuando sostenendo che i test per scovare gli anticorpi del Coronavirus "sono oggi già fatti in Veneto ed Emilia-Romagna, in Lombardia ancora no e vorrei sapere perché, per quanto tempo, se verranno fatti e con che modalità. Il punto che più mi sta a cuore sono questi test per gli anticorpi perché permettono di definire se una persona è stata colpita dal virus, magari inconsapevolmente e quindi per un certo periodo di tempo è immune". Infine, sulla richiesta di sottoporre a tampone il personale medico, anche delle residenze per anziani, e gli ospiti di quest'ultime, Sala ha concluso: "Vediamo una differenza di approccio tra Regione Lombardia da un lato e Veneto ed Emilia-Romagna dall'altro. Il Veneto in particolare dichiara la volontà di fare molti tamponi. I tamponi hanno due livelli di utilità, il primo è verificare se una persona è positiva e poi c'è il secondo, il fatto statistico. Perché noi ogni sera siamo davanti alla tv a vedere il numero dei contagi. Vi faccio un esempio su quanti tamponi sono stati fatti in Lombardia negli ultimi giorni, a partire dal 27 marzo: 8.100, 6.600, 4.900, 3.700, 3.600, 6.800. Capite che 100 o 200 contagi se non parametrati sul numero di tamponi che vanno da 8.100 a 3.600 dicono quel che dicono. Questo virus colpisce più maschi che femmine e quindi a chi sono stati fatti, in che aree della Regione Lombardia?".