I fatti risalgono al 25 febbraio scorso, quando un uomo di 63 anni era stato freddato in un agguato a colpi di pistola in strada
Ha chiesto il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena, il 35enne che lo scorso 25 febbraio ha ucciso l'ex suocero in un agguato in strada a Rozzano, nel Milanese. La vittima, 63 anni, era indagata per abusi sulla nipotina di 8 anni, figlia del killer. Anche il complice, che era alla guida dello scooter da cui sono partiti i colpi, ha scelto l’abbreviato. La prima udienza davanti al Gup Luigi Gargiulo è stata fissata per il prossimo 31 ottobre. I due sono accusati di omicidio premeditato aggravato.
L'omicidio
L’agguato omicida è stato messo in atto poche ore dopo che al palazzo di Giustizia si era concluso un incidente probatorio nel quale la bimba aveva parlato degli abusi subiti davanti al Gip, confermando quanto già raccontato durante un’audizione protetta. Gli inquirenti hanno ipotizzato che il 63enne sia stato attirato in una trappola, in quanto invitato appositamente a tornare a Rozzano da Napoli, dopo mesi di assenza, solo pochi giorni prima di essere ucciso.
Contestata la premeditazione
"Quando l'ho visto, ho avuto un black out improvviso, immediato", aveva detto, in sostanza, il padre della bimba davanti ai PM e al Gip subito dopo il suo arresto. L'uomo ha sostenuto anche che il suo amico, e presunto complice, non era a conoscenza delle sue intenzioni. I PM, invece, hanno contestato la premeditazione a entrambi, aggravante che non era stata inserita in precedenza nel decreto di fermo.