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Milano, esondazioni Seveso: Formigoni e De Corato si difendono

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

Indagati per inondazione colposa a causa di una serie di esondazioni avvenute tra il 2010 e il 2014, hanno ribadito la correttezza del loro operato davanti ai pm 

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L’ex governatore lombardo, Roberto Formigoni, e l’assessore regionale alla Sicurezza ed ex assessore milanese, Riccardo De Corato, indagati per inondazione colposa a seguito di una serie di esondazioni del fiume Seveso, avvenute tra il 2010 e il 2014, hanno difeso la correttezza del loro operato davanti ai pm. I due si sono fatti interrogare, nei giorni scorsi, in Procura a Milano. Con loro, sono indagate altre sei persone, tra cui gli ex sindaci Giuliano Pisapia e Letizia Moratti. Le esondazioni avevano riguardato la zona nord della città, soprattutto il quartiere Niguarda. Da quanto si è saputo, sia Formigoni che De Corato si sono difesi dalle contestazioni mosse dagli inquirenti, che hanno deciso anche di svolgere una serie di accertamenti ulteriori dopo la chiusura delle indagini, che risale allo scorso settembre. Intanto, ha chiesto di essere interrogato dal pm Maura Ripamonti, che coordina l'inchiesta con l'aggiunto Tiziana Siciliano, anche l'ex assessore lombardo Davide Boni.

Contestate condotte “omissive”

I pm contestano agli indagati una serie di condotte "omissive" che avrebbero causato un'esondazione nel 2010 e altre nel 2014. De Corato aveva già chiarito di essere "certo di aver agito nel rispetto della legge e di aver posto in essere i precisi piani d'emergenza che venivano predisposti annualmente dalla Direzione competente". Dopo la conclusione degli interrogatori, il pm deciderà se chiedere o meno il rinvio a giudizio per gli indagati e l'archiviazione dell'ex Governatore Roberto Maroni, la cui posizione è stata stralciata, assieme a quella di altri indagati. Dall'indagine è emerso che le esondazioni hanno causato danni a strutture ed infrastrutture pubbliche, imprese, abitazioni per un totale di circa 178 milioni di euro.