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Piantare “in Nasso” o “in asso”? Il dibattito in Rete dopo il post di Luca Ward

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Molti hanno dato ragione all’attore, in riferimento al mito greco di Arianna. Altri utenti invece gli hanno dato torto indicando come origine del detto lo sviluppo fonetico del latino “assum“, “da solo”

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Quasi 3.700 commenti e più di 1.900 condivisioni in meno di 48 ore. Ha scatenato un vero e proprio dibattito sul Web il post pubblicato sul suo profilo Facebook dall’attore e doppiatore Luca Ward. “Ricorda: si dice ‘piantare in Nasso NON ‘piantare in asso’” ha scritto.

Il mito di Arianna

Molti hanno dato ragione all’attore, in riferimento al mito greco di Arianna che, dopo aver aiutato Teseo a sconfiggere il Minotauro e a superare il labirinto di Cnosso fu “piantata in Nasso” (nell’isola greca di Naxos) con inganno dall’eroe ateniese che le aveva promesso di portarla ad Atene. Altri utenti hanno invece indicato la frase “piantare in asso” come la più corretta adducendo come motivazione l’origine del detto che risiederebbe nello sviluppo fonetico del latino “assum“, “da solo”.

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Cosa dice l'Accademia della Crusca

Ma qual è la forma corretta? A venirci in aiuto è l’Accademia della Crusca. Nella pagina web dedicata al quesito si legge: “Lasciare in Nasso e lasciare in asso convivono da secoli nell’italiano e né l’una né l’altra forma possono oggi essere considerate errate. Ancora non siamo in grado di stabilire con certezza quale sia la vera origine del modo di dire, sebbene gli strumenti moderni sembrino prediligere la variante in asso, oggi più comune, mettendo spesso fortemente in dubbio la derivazione mitologica che avrebbe dato vita a lasciare in Nasso”.

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