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Nadef: Bankitalia, evitati scenari avversi ma ripresa ancora parziale

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Gaiotti, l’azione di politica economica, come espressamente sottolineato nella Nota, deve fondarsi anche sull’obiettivo di conseguire un progressivo riequilibrio dei conti pubblici nel medio termine

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"L’attività economica è tornata a crescere. Si sono finora evitati gli scenari più avversi, ma la ripresa è ancora parziale, dipendente dalle misure di stimolo e soggetta alle incertezze sull’evoluzione della pandemia". A dirlo è stato il capo del dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, Eugenio Gaiotti, nel corso dell'audizione informale in commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato di rappresentanti della Banca d’Italia, in merito all’attività conoscitiva preliminare all’esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020.


"La Nota di aggiornamento del Def - spiega  -presenta un quadro programmatico caratterizzato da un deciso stimolo di bilancio nel prossimo triennio, anche grazie all’utilizzo dei trasferimenti messi a disposizione da Next Generation Eu. L’azione espansiva è necessaria per sostenere le imprese e le famiglie in un quadro congiunturale ancora debole e incerto; in un’ottica di più lungo periodo, sono necessari interventi che aiutino l’economia italiana a tornare a crescere stabilmente a ritmi sostenuti" ha aggiunto.


Secondo Gaiotti "l’entità dell’effetto macroeconomico delle misure programmate dipenderà, oltre che dalle risorse mobilitate e dalla ripartizione fra le voci del bilancio, anche dai tempi di attuazione dei progetti e dalla loro efficacia nel sostenere il potenziale di crescita. L’azione del governo si muove lungo priorità condivisibili, sulle quali la Banca d’Italia si è espressa più volte. Una valutazione completa dell’impatto macroeconomico sarà però possibile sulla base dei dettagli dei provvedimenti; andrà posta attenzione alla fase esecutiva dei progetti, per garantirne efficacia e rapidità".


"L’azione di politica economica, come espressamente sottolineato nella Nota, deve fondarsi anche sull’obiettivo di conseguire un progressivo riequilibrio dei conti pubblici nel medio termine. Assicurare nel prossimo decennio una rapida riduzione del debito, che è stato innalzato dagli effetti della pandemia e dalla indispensabile risposta, richiederà la massima attenzione alla qualità delle ampie misure di sostegno dell’economia in via di definizione e un graduale aggiustamento del saldo di bilancio quando le condizioni macroeconomiche saranno più favorevoli" dice Gaiotti.


"Le ampie misure espansive, che risultano dalla Manovra incluso l'utilizzo delle risorse del programma Next Generation Eu, forniscono una spinta considerevole, innalzando la crescita di 0,9 punti nel 2021, 0,8 nel 2022, 0,7 nel 2023. Secondo le nostre valutazioni, il moltiplicatore fiscale implicito in queste valutazioni appare plausibile; è di un ordine di grandezza coerente con una composizione degli interventi in cui abbiano ampio spazio gli investimenti pubblici, che hanno una capacità elevata di attivazione della domanda", sostiene.


"L'effetto degli interventi sull'economia, per data dimensione e composizione, dipende in modo rilevante anche dai tempi di attuazione dei progetti di investimento e dalla misura in cui questi daranno luogo a una espansione del potenziale di crescita del Paese. Per ottenerne pieni benefici sarà quindi essenziale adoperarsi per accelerare i tempi di realizzazione degli investimenti e assicurare la qualità degli interventi" aggiunge il capo del dipartimento Economia e statistica della Banca d'Italia. "L'andamento dei dati di cassa finora disponibili appare compatibile con questo quadro. Sulla base di questi dati, stimiamo che in media, escludendo gli effetti di operazioni che non hanno impatto sull'indebitamento netto e i disallineamenti temporali, in ciascun mese tra aprile e luglio il fabbisogno delle Pa in rapporto al Pil sia stato di oltre un punto percentuale al sopra quello dello stesso periodo dell'anno precedente. Sono valori coerenti con la stima del Governo per l'intero 2020, ipotizzando che lo scostamento prosegua a ritmi analoghi nell'ultima parte dell'anno", precisa.


"Nel prossimo triennio, nelle stime della Nota, il quadro tendenziale dei conti pubblici prevede una progressiva riduzione del disavanzo; è una valutazione che appare nel complesso realistica alla luce del profilo macroeconomico sottostante", dice. "L’anno prossimo l’indebitamento netto è previsto pari al 5,7 per cento, di circa 5 punti percentuali del Pil inferiore a quello dell’anno in corso. La riduzione - afferma Gaiotti- riflette il venire meno delle misure discrezionali introdotte nel corso del 2020, che hanno natura prevalentemente temporanea, e gli effetti del miglioramento ciclico. Il disavanzo continuerebbe a scendere nei due anni successivi; il saldo primario raggiungerebbe un sostanziale pareggio alla fine dell’orizzonte di programmazione. La spesa per interessi in rapporto al prodotto, dopo una riduzione l’anno prossimo, rimarrebbe pressoché invariata".


"L'azione espansiva è necessaria per sostenere le imprese e le famiglie in un quadro congiunturale ancora debole e incerto; in un'ottica di più lungo periodo, sono necessari interventi che aiutino l'economia italiana a tornare a crescere stabilmente a ritmi sostenuti. L'azione del governo si muove lungo priorità condivisibili, sulle quali la Banca d'Italia si è espressa più volte", dice. "Una valutazione completa dell'impatto macroeconomico sarà possibile sulla base dei dettagli dei provvedimenti; andrà posta attenzione alla fase esecutiva dei progetti, per garantirne efficacia e rapidità" ha sottolineato.


"Il rischio - chiarisce Fabrizio Balassone, capo del servizio struttura economica - è che la disoccupazione diventi permanente perché la perdita di lavoro non si accompagna alla creazione di nuovi posti di lavoro, quindi sarà importante utilizzare le risorse nelle manovra per creare questa opportunità, fare qualcosa di più. Questo rischio è significativo soprattutto in alcuni settori".


"Non abbiamo mai detto – precisa poi Gaiotti - anche nella crisi più drammatica, che il debito italiano non è sostenibile, il debito italiano è sostenibile e lo è ovviamente nell'ambito di politiche e comportamenti adeguati. Resta vero che mantenere il debito nell'ordine del 150% può essere molto pericoloso”.


Abbiamo visto un "forte aumento risparmio delle famiglie" nei primi mesi del 2020 "e ancora più ampio nel secondo trimestre", questo risparmio "è ancora di una natura forzata dovuta al lockdown ma abbiamo evidenza che a questo aumento forzato sta subentrando un aumento di risparmio precauzionale" e ciò risulta anche "dalle nostre indagini" in cui "le famiglie dichiarano che continueranno" sul trend del risparmio", e "questo è un problema, è un rischio", avverte. "L'azione espansiva è necessaria per sostenere le imprese e le famiglie in un quadro congiunturale ancora debole e incerto; in un'ottica di più lungo periodo, sono necessari interventi che aiutino l'economia italiana a tornare a crescere stabilmente a ritmi sostenuti. L'azione del governo si muove lungo priorità condivisibili, sulle quali la Banca d'Italia si è espressa più volte".


Il programma Nex Generation Eu "è un passo avanti di portata storica e che rappresenta un'occasione da non perdere" e "l'efficacia degli interventi da finanziare con i nuovi fondi europei è decisiva per sostenere la crescita nel medio termine", sottolinea. "Le misure introdotte nel corso del 2020 - ricorda - si sono concentrate sulla necessità di affrontare l'emergenza sanitaria e di contenerne i danni economici nel breve periodo: è un sostegno che ha permesso di evitare scenari peggiori e che resta necessario, ma, come illustrato in diverse occasioni, la possibilità di rilanciare la crescita dipende dalla definizione e attuazione anche di misure in grado di elevare il potenziale produttivo e di rendere l'economia italiana più resiliente". Gaiotti ha sottolineato che "le linee guida del Pnnr italiano sembrano muoversi nella direzione delle priorità sulle quali la Banca d'Italia si è espressa in varie sedi, che includono il miglioramento della qualità e dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione, la realizzazione di infrastrutture in settori ad alta innovazione, la salvaguardia del patrimonio naturale e storico-artistico".