L’appello del presidente del Cnel e già ministro del Lavoro
“La pandemia ha colpito con durezza inaudita il sistema-Paese e ha posto problemi che devono trovare una rapida soluzione. Un’analisi dei nodi critici da sciogliere è fondamentale per costruire proposte mirate per la ripresa. L’intervento dello Stato deve assolutamente evitare che l’emergenza sanitaria determini una contrazione permanente della capacità produttiva e si rifletta nel crollo dell’occupazione e in una crisi sociale. È necessario costruire un ‘progetto Paese’ che proietti l’Italia verso il nuovo scenario socio-economico-politico che si sta delineando, che sarà diverso da quello che abbiamo conosciuto fino a prima della pandemia”.
E' quanto scrive il presidente del Cnel, Tiziano Treu nelle 'Linee generali per l’indirizzo dell’azione amministrativa del presidente per l’anno 2020'. Il documento, quest’anno, “assume un significato particolare sia per i risultati ottenuti nel 2019, che hanno sancito il ritorno all’iniziativa legislativa con 14 proposte di legge, sia per il lavoro svolto durante l’emergenza sanitaria di analisi dei provvedimenti adottati dal governo”. “Il Cnel, nel quadro delle proprie prerogative costituzionali, è tenuto a rafforzare ulteriormente la fase di confronto con le parti sociali: da un lato, sulla verifica dell'efficacia delle misure a supporto della crisi economica e sociale, dall’altro, sulla costruzione di proposte per il rilancio del Paese”, continua Treu.
Tra i punti previsti dalle Linee di indirizzo: attività di consulenza al parlamento e al governo sui temi economici e sociali, con particolare riferimento agli stress-test sui settori maggiormente colpiti dagli effetti del Covid-19; proposte su smart working e riforma degli ammortizzatori sociali anche in ragione di quanto emerso nella fase dell’emergenza sanitaria. Inoltre, l’attività del Cnel sarà orientata su tre assi prioritari: piano di politica industriale del Paese in grado di gestire le grandi transizioni che ci aspettano nel contesto europeo; revisione del sistema fiscale e del welfare per combattere le diseguaglianze; semplificazione delle regole e delle procedure amministrative necessarie per lo sviluppo del Paese.
“Il Cnel è un osservatorio privilegiato e, in questa grave crisi per il Paese, non può esimersi dal fare proprie valutazioni a beneficio della collettività”, conclude Treu.