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Credito su pegno, 1 su 4 pronto a chiedere prestito per liquidità

Lavoro
©Getty

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L’emergenza Covid-19 ha scatenato una crisi economica e sociale senza precedenti, con un forte impatto sulle finanze delle famiglie. Uno studio Bva Doxa realizzato per Affide, leader europeo del credito su stima, riporta che 2 italiani su 3 hanno avuto impatti negativi sulla situazione finanziaria della propria famiglia a causa dell’emergenza. Tra chi ha dichiarato di essere stato colpito finanziariamente, il 50% ha dichiarato di aver subito un impatto “medio” sulla propria economia (ossia ha dovuto rivedere il proprio stile di vita senza stravolgerlo a causa di una riduzione delle entrate), mentre il 16% parla di un impatto “molto forte” perché si è visto costretto a chiudere la propria attività o è rimasto senza lavoro. 

In questo contesto, l’esigenza di ricorrere a servizi di finanziamento per sopperire a mancate entrate economiche appare inevitabile: il 15% del campione, in questo periodo, ha pensato di chiedere un prestito e ben 1 su 4 si è detto pronto a rivolgersi al credito su stima per avere liquidità immediata. Un dato confermato anche dall’incremento di afflussi presso le filiali Affide, che nel mese di maggio hanno registrato una crescita delle operazioni complessive agli sportelli del 18% rispetto al mese di febbraio, precedente il lockdown. Questa la fotografia scattata dal rapporto “Gli Italiani e l’impatto economico dell’emergenza Coronavirus”, che Affide-BVA Doxa hanno condotto su 1.000 italiani per capire quali siano stati i principali impatti economici provocati dalla pandemia. 

In quale misura l’emergenza ha colpito il patrimonio degli italiani dall’inizio dell’emergenza sanitaria (fine febbraio) a oggi? Il 25% del campione totale ha perso una cifra inferiore ai 1.000 euro, un altro 25% fra i 1.000 e i 5.000 euro, mentre per l’11% si parla di perdite superiori a 5.000 euro. I più colpiti sono stati le famiglie con figli (79%), gli autonomi (79%) e i disoccupati (75%), oltre ai giovani nella fascia 18-24 (79%). Per molti connazionali, la corsa alla richiesta di un prestito è stata in questi mesi la soluzione naturale per rispondere alla mancanza di liquidità.

Secondo la ricerca BVA Doxa-Affide, il 34% del campione conosce il credito su stima, e ben 1 connazionale su 4 vi si rivolgerebbe per ottenere liquidità immediata. Tra le principali motivazioni legate alla scelta del credito su stima, il 18% lo sceglierebbe soprattutto per ottenere in modo facile e rapido un prestito in 20 minuti ; il 17% perché certo di rientrare in possesso del proprio bene in poco tempo; il 15% per ottenere liquidità senza dover presentare garanzie, come buste paga o dichiarazioni di reddito ; infine il 9%semplicemente per far fruttare i gioielli dimenticati in un comodino che non si usano più senza doverli vendere. 

“In questi mesi il credito su stima ha rappresentato un’opportunità unica per avere liquidità in sicurezza, velocemente e in trasparenza. Il ruolo sociale che oggi, come in passato, ricopre questo servizio ha permesso a tanti di avere denaro in breve tempo, rimanendo proprietari del proprio bene e senza dover passare da valutazioni di solvibilità o dalla presentazione di documenti, cedolini e altro. Come leader del settore, Affide - avendo registrato un incremento del 18% delle operazioni, rispetto al periodo pre-lockdown - ha sentito l’esigenza di supportare i propri clienti, dalla casalinga di mezza età al gestore di un’attività, fino al libero professionista, lanciando il servizio “30 giorni per te. I nuovi clienti avranno un prestito, a fronte di un bene impegnato, a costo zero per il primo mese (per chi rimborsa o rinnova entro la scadenza e per prestiti fino a 1.000 euro). Oggi le persone hanno bisogno di liquidità immediata e noi vogliamo essere al loro fianco”, ha spiegato Andreas Wedenig, Direttore Generale di Affide.

Ma quali sono le ragioni che spingerebbero le persone a scegliere i servizi del credito su stima in questo periodo? In primis ci sono le spese inattese o impreviste (15%); poi per far fronte alla perdita del lavoro o a una riduzione dello stipendio (8%). Non manca chi vi si rivolgerebbe, però, per pagare l’affitto o il mutuo di casa (5%), per affrontare piccole spese fisse come il pagamento di bollette o la spesa (5%) o per sostenere la propria attività commerciale (4%). In Italia usano in media questo servizio tra le 270.000 e le 300.000 persone ogni anno, per un giro d’affari complessivo di circa 800 milioni di euro affidamenti (dati Assopegno 2019) e un taglio medio del prestito di circa 1.000 euro secondo quanto dichiarato da Affide. Il credito su stima permette di ricevere un finanziamento offrendo come unica garanzia un prezioso o un gioiello, che resta di proprietà di chi lo impegna e che viene custodito in sicurezza dalla società. Al termine del periodo concordato, il proprietario del bene può scegliere se riscattare il suo bene (come accade nel 95% dei casi), o prolungare il finanziamento. Solo nel 5% dei casi il bene non viene riscattato e va all’asta, sempre per conto del cliente.