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Casa, con lockdown crollo ricerche da maggio ritorno a normalità

Lavoro

Studio Immobiliare.it, portale di annunci immobiliari leader in Italia, e Realitycs, azienda Proptech specializzata in market intelligence e valutazioni automatiche

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L’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19 ha travolto anche il mondo del mattone e i piani di molti italiani intenti a ricercare casa. Immobiliare.it, portale di annunci immobiliari leader in Italia, e Realitycs, azienda Proptech specializzata in market intelligence e valutazioni automatiche, con la fine del mese di maggio, hanno realizzato il primo report basato sull’analisi dei Big Data disponibili dalle 6 milioni di ricerche salvate sul sito, con l’obiettivo di fotografare in modo preciso come il coronavirus abbia cambiato l’approccio alla casa. "Dallo scoppio della pandemia tutto il settore immobiliare ha navigato a vista, cercando di prevedere quello che sarebbe potuto accadere", dichiara Antonio Intini, chief business development officer di Immobiliare.it. "Con la fine delle misure restrittive, grazie ai a nostra disposizione abbiamo osservato il mercato in profondità, scoprendo come il Covid abbia solo temporaneamente cambiato le esigenze di chi cerca casa. Se l’anno probabilmente non si chiuderà con il numero di compravendite che ci si aspettava, è anche vero che ci sono chiari segnali di un ritorno di interesse al mattone da parte degli utenti, compresi quelli che cercano in locazione", spiega ancora Intini.

Lockdown spartiacque mercato

Il 2020 del mercato immobiliare era iniziato sotto una buona stella: a gennaio le ricerche di acquisto di immobili residenziali salvate sul portale erano infatti più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2019 (+105%) e quelle di locazione segnavano un incoraggiante +61%. Il lockdown è stato il grande spartiacque: l’annuncio delle misure restrittive, a marzo 2020, ha infatti fatto crollare drasticamente il numero di persone che cercavano un immobile, sia con finalità di acquisto che di locazione. Nel primo caso il calo è stato dell’84% seguito da un ulteriore ribasso in aprile del 22%, che ha riportato quindi i volumi delle ricerche ai livelli di inizio 2019. Per le ricerche di immobili in affitto la battuta d’arresto di marzo è stata del del 71% e, ad aprile, di un ulteriore 15%, arrivando così a una riduzione del 29% rispetto all’inizio del 2019. Se marzo è il mese nero delle ricerche immobiliari, frenate da paure e incertezze, maggio segna il ritorno ai volumi del pre-Covid-19. Analizzando l’andamento delle ricerche d’acquisto, dalle ultime settimane del mese di maggio si registra un lento, ma costante trend al rialzo. Il report fa emergere che in casa la felicità è anche una questione di metri quadri. Indipendentemente dall’interesse a comprare o affittare, le ricerche dimostrano come dopo la quarantena (maggio 2020) il numero di locali diventi un filtro sempre più ricorrente e importante per gli utenti. Risultano infatti in aumento del 5,5% rispetto a gennaio 2020 le ricerche salvate che impostano come determinante il criterio dei locali. Non solo, se durante la quarantena viene chiaramente fotografata l’esigenza di una stanza in più, è anche vero che questo sogno sembra infrangersi allo scadere delle misure restrittive, dal momento che da maggio tornano a salire le ricerche di trilocali e si stabilizzano quelle relative a immobili di tagli più grandi. Che la pandemia abbia segnato per molti il sogno di qualche metro quadrato in più viene evidenziato anche dall’analisi delle superfici medie impostate nei filtri di ricerca: chi intende acquistare casa, ad aprile, rispetto a gennaio, ha aumentato del 6% la dimensione minima del suo immobile ideale.

Aspettative riviste al ribasso

Come per il sogno di qualche metro in più, maggio è stato il momento di ridimensionarsi, dal momento che gli utenti hanno rivisto al ribasso le loro aspettative, tornando a puntare sugli appartamenti. La voglia di affrancamento da un vicinato che non si è mai vissuto così a pieno balza all’occhio anche grazie ad altre due

evidenze: durante il confinamento, e in particolare nel periodo con il minor numero di ricerche, la tipologia ‘attico’ – sia per la vendita che per l’affitto - è stata quella che ha tenuto meglio; parallelamente emerge il trend dei rustici, per cui l’interesse aumenta proprio durante il lockdown quando il sogno è quello di evadere dai vicini e dalla città per godersi un angolo privato di paradiso. Un sogno, appunto, dal momento che già da aprile le ricerche di rustici crollano a livelli anche inferiori a quelli del pre-Covid19. Nel momento di picco in basso delle ricerche si nota un aumento del prezzo massimo impostato (+4% ad aprile rispetto a gennaio 2020) sia per gli appartamenti sia per le case indipendenti. Un trend che sicuramente conferma quanto, mai come durante una pandemia in cui la casa viene vissuta 24 ore su 24, per gli italiani l’immobile diventi un bene in cui investire per migliorare la propria qualità della vita. Ma che si presta anche a un’altra chiave di lettura: le ricerche salvate che sopravvivono in un momento di incertezza economica nel Paese sono soprattutto quelle degli utenti alto-spendenti, che non temono le conseguenze di una potenziale recessione.