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Bce: l'Eurozona è in ripresa graduale ma costante

Economia

I segnali di "un prossimo lieve miglioramento della dinamica di crescita" sono avvalorati dall'aumento, a marzo, dell'indice del clima economico, dopo due mesi di calo, si legge nel nuovo bollettino

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La crescita è rimasta debole nel primo trimestre del 2024 ma le indagini recenti indicano una graduale ripresa nel corso dell'anno, trainata dai servizi: lo scrive la Bce nel nuovo bollettino economico. I segnali di "un prossimo lieve miglioramento della dinamica di crescita" sono avvalorati dall'aumento, a marzo, dell'indice del clima economico, dopo due mesi di calo. Un miglioramento generalizzato nei vari settori. Salito anche l'indicatore Pmi delle aspettative per l'attività futura, raggiungendo la media pre-pandemia, segno che "i responsabili degli acquisti continuano a prevedere una ripresa economica costante". "Il ritmo di espansione del Pil dovrebbe rimanere modesto nel primo trimestre del 2024, a causa del perdurare di uno scostamento tra il settore manifatturiero, in difficoltà, e quello dei servizi, che mostra invece maggiore capacità di tenuta. Emergono, tuttavia, timidi segnali di una ripresa graduale della crescita nel prosieguo dell'anno", scrive la Bce. In sintesi, nonostante un debole inizio d'anno, nel corso del 2024 è comunque atteso un miglioramento dell'attività economica nell'area dell'euro. "La crescita del Pil dovrebbe rafforzarsi gradualmente, alla luce del calo dell'inflazione e della robusta crescita salariale, che dovrebbero essere alla base di ulteriori aumenti dei redditi disponibili in termini reali e, quindi, dei consumi privati. Inoltre, le esportazioni dell'area dell'euro dovrebbero aumentare di pari passo con le migliori condizioni di crescita a livello mondiale", si legge nel bollettino. In particolare, i segnali arrivano dall'indice composito dei responsabili degli acquisti (Purchasing Managers' Index, Pmi), che a marzo ha raggiunto 50,3, per la forte crescita dell'attività nel comparto dei servizi. Le principali evidenze emerse dai recenti contatti della Bce con le società non finanziarie indicano un inizio d'anno sotto tono, in particolare per il settore manifatturiero, con alcune industrie che hanno risentito negativamente di scioperi e ritardi nelle spedizioni. Ciononostante, le società hanno anche riferito che il recente ciclo di smaltimento delle scorte sta terminando e che si sta osservando un modesto aumento della domanda di manufatti. Tali segnali di un prossimo lieve miglioramento della dinamica di crescita sono avvalorati dall'aumento, a marzo, dell'indice del clima economico (Economic Sentiment Indicator, Esi) della Commissione europea, dopo due mesi di diminuzione. Questo miglioramento del clima di fiducia ha interessato i vari settori in modo generalizzato.

Patto pesa su Pil Eurozona, si perde fino a 0,4 punti 

 

Il nuovo Patto di stabilità comporterà misure di consolidamento comprese, in media, tra 0,4 e 0,6 punti percentuali di Pil all'anno nel biennio 2025-2026, e potrebbero avere un impatto sulla crescita dell'Eurozona tra 0,2 e 0,4 punti ogni anno: è la stima contenuta in un approfondimento del bollettino economico Bce di aprile, dedicato all'impatto macroeconomico del nuovo Patto Ue. L'effetto maggiore sul Pil si avrà scegliendo l'aggiustamento in quattro anni, invece sarà più contenuto spalmandolo su sette anni. La flessibilità prevista dalle regole potrebbe attenuare il colpo, comporterebbe aggiustamenti più elevati in futuro.