Agriturismi, settore in crescita costante: bene Sicilia e Campania
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Le aziende agrituristiche continuano a crescere: +1,8% nel 2022 rispetto all’anno precedente, come mostrano i dati dell’Istat nel Rapporto Bes. I tassi di crescita più elevati - rispetto ai valori prepandemici: si registrano in due Regioni del Mezzogiorno: Sicilia e Campania
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- Le aziende agrituristiche continuano a crescere: +1,8% nel 2022 rispetto all’anno precedente e +5,2% sul 2019 (ultimo anno non segnato dalla pandemia). A confermare la tendenza, ormai consolidata, è l’Istat, nel Rapporto Bes
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- Il tasso di crescita medio annuo degli agriturismi è stato del 3,8% dal 2004. I tassi più elevati rispetto ai valori prepandemici si registrano in due Regioni del Mezzogiorno: Sicilia e Campania
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- Esistono forti concentrazioni in alcune aree, in particolare in Toscana e nella provincia autonoma di Bolzano, dove operano oltre un terzo delle aziende. Queste regioni, insieme a Liguria e Umbria, sono anche quelle dove l’incidenza delle aziende agrituristiche sul totale delle aziende agricole è molto superiore alla media e dove l’agriturismo contribuisce in misura più rilevante al valore aggiunto dell’agricoltura locale
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- Nel 2022, nello specifico, si contavano in Italia 8,6 aziende agrituristiche ogni 100 km². Al Centro e nel Nord-Est la densità è molto più elevata: 16,1 e 12. Nel Mezzogiorno, invece, il valore medio scende a 4,1
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- Tra le Regioni, come detto, il primato è della provincia autonoma di Bolzano: 46,1 aziende per 100 km² seguita dalla Toscana (24,5). Vantano valori superiori alla media italiana Liguria e Umbria (tra 13 e 16) e Marche (12). Campania (6,6), Abruzzo (5,4) e Puglia (4,9) sono sopra la media meridionale. In foto, Bolzano
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- Le aziende agrituristiche rappresentano circa il 2% delle aziende agricole italiane ma, ricorda l’Istat, “hanno realizzato nel 2022 un valore della produzione pari al 4,4% dell’intero comparto agricolo”
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- L’alloggio è offerto da circa quattro aziende su cinque, la metà delle aziende offrono servizi di ristorazione, il 24,3% la degustazione dei propri prodotti e il 49,6% altre attività (escursionismo, osservazioni naturalistiche, attività sportive, fattorie didattiche, corsi, eccetera), in forma esclusiva o in combinazione con altri servizi
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- L’offerta di servizi, “insieme agli asset costituiti dalle dotazioni locali del patrimonio paesaggistico, culturale e naturale”, sostiene una robusta crescita del flusso turistico che nel 2022 supera i 4 milioni di arrivi: +35% rispetto all’anno precedente e +8,5% rispetto al 2019 con oltre 15,5 milioni di presenze (+29,2% rispetto al 2021)
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- Rilevante anche la cifra che riguarda gli ospiti stranieri: 58,0% delle presenze, contro il 47,0% dell’anno precedente