La presidente della Bce è intervenuta durante la conferenza stampa a seguito della riunione del Consiglio direttivo. "Dipendiamo dai dati, non dalla Fed", ha sottolineato Lagarde specificando che "i dati includono anche l'inflazione, tutto ciò che ha rilevanza sarà incluso nelle nuove stime di giugno e gli Usa hanno un mercato e un'economia ragguardevoli"
La Bce ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati. Ad annunciarlo è stata la presidente Lagarde durante la conferenza stampa a seguito della riunione del Consiglio direttivo. "Non ci impegniamo preventivamente su un percorso particolare dei tassi", ha detto Lagarde, precisando che il board continuerà ad essere dipendente dai dati in arrivo. Il tasso sui rifinanziamenti principali resterà fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Secondo Lagarde l'economia dell'area euro "è rimasta debole nel primo trimestre" con il settore terziario solido e la manifattura alle prese con domanda e produzione deboli. Tuttavia i dati puntano "a una ripresa graduale" grazie alla ripresa dei salari reali E all'export.
Lagarde: "Dipendiamo dai dati, non dalla Fed"
Alla domanda se a raffreddare l'atteggiamento della Bce sul taglio dei tassi sia il dato molto forte sull'inflazione statunitense di ieri, Lagarde ha sottolineato che "dipendiamo dai dati, non dalla Fed". Poi ha aggiunto: "I dati includono anche l'inflazione, tutto ciò che ha rilevanza sarà incluso nelle nuove stime di giugno e gli Usa hanno un mercato e un'economia ragguardevoli". La presidente della Bce ha parlato anche di "alcuni membri" del Consiglio direttivo che "si sentivano sufficientemente sicuri" di cambiare il verso della politica monetaria già "sulla base dei pochi dati di aprile". Ma poi hanno concordato con la posizione di una "larga maggioranza" che si sentiva più sicura ad aspettare i dati a giugno.
Lagarde ha anche specificato che fra i criteri principali cui la Bce guarderà attentamente nel decidere sui tassi figurano "gli utili, vogliamo essere sicuri che gli utili aziendali assorbano gli aumenti salariali che inevitabilmente ci saranno". Gli altri criteri riguardano l'andamento dei salari e la produttività.
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Lagarde: "La procedura per deficit non impedisce lo scudo antispread"
"L'esistenza di una procedura Ue per deficit eccessivo è uno dei quattro criteri che valutiamo nel determinare se un Paese è idoneo per il Tpi (lo scudo anti-spread della Bce, ndr)", tuttavia, ha sottolineato la presidente della Bce, "c'è una condizione alternativa che sarà presa in considerazione". L'intervento di Lagarde è arrivato in risposta alla domanda se l'apertura della procedura Ue possa impedire l'attivazione del Tpi. Il riferimento è alla condizione, prevista dal Tpi, che il Paese beneficiario non sia in procedura, o in alternativa non "sia inadempiente nel prendere azioni efficaci in risposta alle raccomandazioni del Consiglio Ue".