Bonus psicologo, attenzione all’Isee: i possibili rischi della domanda per le spese 2023
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Dal 18 marzo al 31 maggio si potrà richiedere il contributo per tutte le spese di psicoterapia sostenute durante lo scorso anno. Il reddito è un fattore importante: l’Indicatore si basa sui redditi e i patrimoni dei due anni precedenti. Se ci sono state variazioni a partire da quest’anno, il pericolo è quello di vedersi tagliare o ridurre l'agevolazione a cui si aveva diritto fino a pochi mesi prima
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- Tutto è pronto per richiedere il bonus psicologo all’INPS: dal 18 marzo al 31 maggio 2024 si potrà presentare domanda per tutte le spese di psicoterapia sostenute durante il 2023
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- Il beneficio, a decorrere dall’anno 2023, è riconosciuto una sola volta per ciascuna annualità ai soggetti in possesso, al momento della presentazione della domanda, di due requisiti:
- Residenza in Italia;
- Valore ISEE in corso di validità, ordinario o corrente non superiore a 50 mila euro
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- La richiesta può essere presentata, per via telematica, accedendo al servizio “Contributo sessioni psicoterapia” attraverso il portale web, utilizzando l’apposito servizio; online, attraverso il sito dell’Istituto www.inps.it accessibile direttamente dal cittadino tramite SPID di livello 2 o superiore, Carta di identità elettronica (CIE) 3.0 o Carta Nazionale dei servizi (CNS); tramite Contact Center Integrato, con il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento)
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- Il contributo viene parametrato alle diverse fasce dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) al fine di sostenere le persone con ISEE più basso. Se il reddito è sotto i 15mila euro, l’importo di 50 euro è erogato fino al massimo di 1.500 euro; se è tra i 15 e i 30mila euro, l’importo viene erogato fino al massimo di 1.000 euro; se è, infine, tra 30 e 50mila euro arriva al massimo a 500 euro
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- L’Isee è un elemento che determina una priorità nella graduatoria finale. Tuttavia, ipotizza Informazione Fiscale, i ritardi nell’avvio delle domande potrebbero creare uno scollamento tra annualità e verifica delle condizioni economiche, poiché l’Isee si basa sui redditi e i patrimoni dei due anni precedenti
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- Sebbene gli effetti distorsivi siano mitigati dalla possibilità di avvalersi in ogni caso, annualità dopo annualità, dell’Isee corrente, richiedere il bonus psicologo 2023 nel 2024 potrebbe comunque avere degli effetti distorsivi. Dal punto di vista pratico nel 2023 si dovrebbero prendere in considerazione dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del 2021, al massimo corretti nel 2022
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- Con l’avvio delle domande nel 2024 i parametri si spostano di un anno e chi, ad esempio, supera la soglia dei 50mila euro con l’Isee di quest’anno resta fuori dalla platea di potenziali beneficiari. O ancora chi, anche per pochissimo, da un anno all’altro supera le fasce considerate per il calcolo del beneficio rischia di avere un contributo più basso
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- Inoltre l’Isee è preso in considerazione insieme all’ordine cronologico delle domande anche per la definizione delle graduatorie, distinte per Regione e Provincia autonoma di residenza: anche una piccolissima variazione dall’Indicatore del 2023 a quello del 2024 può determinare l’accesso o l’esclusione di coloro che hanno presentato domanda all’INPS
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- I fondi messi a disposizione per il 2024 sono pari a 13 milioni di euro e sono stati aumentati rispetto al 2023. Tuttavia, la misura sarà erogata prioritariamente ai redditi più bassi, in base all’ordine di arrivo della domanda. È anche per questo che l’anno scorso, su quasi 400mila domande pervenute all’Inps, solo 41mila sono state accettate
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- Anche i minori possono accedere a questa misura. Come spiega l’Inps, “il richiedente può presentare domanda per sé stesso o per conto di un soggetto minore d'età se genitore esercente la responsabilità genitoriale o tutore o affidatario di cui alla legge 4 maggio 1983, numero 184. Il beneficio può essere richiesto, inoltre, per conto di un soggetto interdetto, inabilitato o beneficiario dell'amministrazione di sostegno, rispettivamente dal tutore, dal curatore e dall'amministratore di sostegno”