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Stellantis sposta la produzione in Marocco? Cosa sappiamo

Economia
©Ansa

“Sono in possesso di una lettera che Stellantis ha inviato ai fornitori italiani, decantando le opportunità di spostare gli investimenti in Marocco". Lo ha riferito l'ex ministro Calenda, in un'intervista concessa a "Il Messaggero", segnalando che "le fabbriche italiane, a cominciare da Mirafiori, si vanno desertificando”. E il ministro Urso chiede "una smentita" da parte dell'azienda alla lettera

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Una “smentita alla lettera che circola sullo spostamento della produzione in Marocco, che sarebbe in palese contraddizione su quello che Stellantis dice di voler realizzare nel nostro Paese”. Questa la richiesta, come riporta il “Corriere della Sera”, del ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dopo che sarebbe circolata una lettera di invito, da parte dell’azienda, con tanto di programma da trascorre a Rabat e un depliant sulle agevolazioni che il Paese del Nord Africa propone a chi si trasferisce qui. A confermarlo era stato l’ex ministro, Carlo Calenda, in un’intervista concessa al Messaggero. “Sono in possesso di una lettera che Stellantis ha inviato ai fornitori italiani, decantando le opportunità di spostare gli investimenti in Marocco, dove il gruppo di Elkann è già presente in maniera massiccia. Oltre alla lettera, hanno inviato un dépliant del governo marocchino, che esalta le facilitazioni per l'industria dell'automotive in quel paese. La fuga dall'Italia continua sempre di più”.

Calenda: “Le fabbriche italiane si vanno desertificando”

Secondo Calenda il problema è la de-industrializzazione di cui farebbe le spese il sistema Italia. Basti guardare, ha detto, “la situazione degli stabilimenti Stellantis francesi rispetto a quelli italiani. Quelli francesi sono tutti pronti per i motori elettrici, di quelli italiani soltanto uno è al passo con i tempi. In Francia, si registrano dieci volte i brevetti Stellantis rispetto a quanti se ne registrano in Italia. Le fabbriche italiane, a cominciare da Mirafiori, si vanno desertificando”.

La replica di Tavares

"Abbiamo più di 40.000 dipendenti in Italia che lavorano molto duramente per adattare l'azienda alla nuova realtà. Sono pieni di talento. Non credo che i dipendenti italiani abbiano apprezzato questi commenti, non credo che sia corretto nei loro confronti". Questa la replica dell'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, a proposito dell'accusa mossa nelle scorse ore proprio da Calenda. Intanto, come segnala ancora il Corriere della Sera, Stellantis, ha collocato nell’impianto di Kenitra, proprio in Marocco, circa 300 milioni di euro nel 2022 per raddoppiare la capacità produttiva e lanciare la piattaforma smart car, ampliando così le opportunità che può offrire il Mediterraneo. E c'è un dato da sottolineare: dalla sua nascita Stellantis ha licenziato nel nostro Paese 7.500 lavoratori e oggi un simbolo dell’auto italiana, la 600 Fiat, viene costruita in Polonia.

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