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Pnrr, Fitto: “Nessun paese ha chiesto quarta rata, di quale ritardo parla l'opposizione?”

Economia
©Ansa

Le modifiche approvate oggi alla quarta rata ci consentono "di mantenere fede al percorso stabilito", ha detto il ministro degli Affari europei, il Sud le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, al termine della cabina di regia convocata d'urgenza. "La presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e venga a spiegarci in Parlamento perchè non si è ancora visto un euro della terza rata del Pnrr e perchè rischia di slittare anche la quarta", ha commentato la segretaria del Pd, Schlein

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Le modifiche approvate oggi alla quarta rata ci consentono "di mantenere fede al percorso stabilito", e "ci consentirà di chiedere la quarta rata nei prossimi giorni", ha detto il ministro degli Affari europei, il Sud le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, al termine della cabina di regia sul Pnrr. "Questo percorso" di revisione dei target "porterà alla richiesta dell'intera quarta rata, non immaginando un definanziamento", ha aggiunto il ministro dopo il tavolo convocato con urgenza alle 13.30 di oggi, con presenti tutti i 24 ministri del governo, oltre ai cinque sottosegretari alla presidenza del Consiglio e i rappresentanti degli enti locali.

Fitto: “Il 18 sarò in Parlamento per la relazione sul Pnrr”

"Andrò in Parlamento il 18 per la relazione semestrale, e penso di essere andato in Parlamento un numero di volte non paragonabile rispetto a quanto accaduto nei due anni precedenti. Il tema dei ritardi è particolare: non ho ancora ascoltato un riferimento preciso a un ritardo imputabile a noi che sia oggettivo", ha proseguito Fitto commentando le richieste dell'opposizione a riferire alle Camere sui ritardi del Piano. "Siamo arrivati a una serie di dichiarazioni al di sotto di qualsiasi immaginazione, tra cui quella secondo cui avremmo convocato la cabina di regia dopo aver letto i giornali di oggi. Per questo ho fatto diffondere la cartellina", ha aggiunto Fitto. Alla stampa è stato distribuito un fascicolo con la convocazione della riunione e una sintesi dei lavori.

Fitto: “Nessuno può dare garanzie su quarta rata”

Se la quarta rata del Pnrr sarà liquidata entro la fine dell'anno “sono garanzie che non può dare nessuno: noi abbiamo impostato un lavoro preliminare verificando la situazione, definendo, d'intesa con la Commissione su un livello tecnico, quali obiettivi andavano corretti, per raggiungere il risultato ed evitare la decurtazione della rata, e per evitare una fase di verifica molto lunga. Poi è chiaro che una fase di verifica ci sarà comunque. è doveroso e bene che ci sia, son assolutamente contenti che ci sa", ha proseguito Fitto. "Augurandomi che quello che dico non venga interpretato in modo polemico - ha premesso Fitto prima di continuare - vorrei dire che stiamo operando, sulla terza e sulla quarta rata, su obiettivi che non riguardano le decisioni di questo governo".

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Raffaele Fitto - ©Ansa

La cabina di regia per il Pnrr

Oltre, ovviamente, alla situazione legata alla quarta rata, sul  tavolo anche il tema relativo alla revisione generale del Piano, con scadenza fissata al 31 agosto. Un ulteriore grattacapo per il Consiglio dei Ministri, con i 19 miliardi della terza rata ancora in ritardo (ma sul quale sembra esserci una chiusura a breve), la quarta, come detto, è posta ancora al vaglio della Commissione Europea, tanto è vero che il governo avrebbe già un piano nel caso vengano a mancare i finanziamenti europei, prevedendo così una revisione al calendario delle emissioni del debito pubblico. L'Italia entro il 30 giugno avrebbe dovuto completare le 27 scadenze relative all'ultimo semestre imposte dall'Ue, che comprendevano transizione ecologica, pubblica amministrazione, inclusione sociale, lavoro e imprese, con solamente 10 obiettivi completati in totale, con almeno altri 4 tuttavia considerati a buon punto.

Giorgetti: "Siamo in grado di gestire la situazione"

"Chiaramente se la terza rata del Pnrr fosse entrata prima, sarebbe stato meglio. Stiamo gestendo però la situazione confidando che quanto prima questa benedetta terza rata venga finalmente somministrata" ha dichiarato sul tema il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, in conferenza stampa. "Quello che auspico è, chiaramente, che queste risorse arrivino, se non arrivano, al momento siamo in grado di gestire la situazione. Credo che la cabina di regia di oggi faccia un passo decisivo per la riallocazione la più efficiente e produttiva possibile di questi fondi. Questa situazione dimostra e fa emergere la consapevolezza che quello che prendiamo dal Pnrr non sono tutti soldi regalati. In parte sono soldi regalati, tutti gli altri sono debiti che vanno gestiti nel modo migliore". "Il Pnrr prevede investimenti per 1,2 miliardi di euro per potenziare i sistemi di osservazione della terra, per il monitoraggio dello spazio extra-atmosferico, per rafforzare le competenze nazionali nella space economy, destinati anche a a uno dei settori sicuramente più esposti, la cybersicurezza" ha affermato invece il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in audizione alla Commissione Attività produttive sulla politica spaziale e aerospaziale del governo. "Tutti i contratti previsti sono stati conclusi nei tempi utili - assicura Urso -, quanto alle risorse previste dal Pnrr per il settore aerospaziale, e dei fondi a disposizione ne usufruiranno sia le grandi sia le piccole e medie imprese".

Schlein: "Meloni si assuma le sue responsabilità"

Non tardano ad arrivare le reazioni dell'opposizione , da Francesco Boccia che giudica: "Il comportamento del governo è al limite dell’irresponsabilità: ha perso tempo tra cambi di progetto e riforme della governance, e ora non sa che pesci prendere”, con il capogruppo in commissione Politiche Ue alla Camera, Piero De Luca che gli fa eco: "Il governo si scioglie completamente mostrando tutta la sua inadeguatezza”. Poi la leader dell'opposizione Schlein: "Ci sono 19 miliardi di euro che l'Italia avrebbe potuto incassare già da febbraio con la terza rata del Pnrr: siamo a luglio e non ne abbiamo traccia. Ci sono altri 16 miliardi di euro, la quarta rata, per i quali dovevamo presentare la domanda a fine giugno: siamo all'11 luglio e tutto tace. Tace soprattutto la presidente del Consiglio, in silenzio da giorni per i guai giudiziari dei suoi ministri e sottosegretari mentre l'Italia rischia di perdere le risorse che faticosamente ha ottenuto dall'Unione europea. La presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e venga a spiegarci in Parlamento perchè non si è ancora visto un euro della terza rata del Pnrr e perchè rischia di slittare anche la quarta".

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