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Calo dell'Euro, ora vale come un dollaro. Le previsioni degli analisti

Economia

Da mesi la moneta unica si indebolisce rispetto al dollaro americano. E negli ultimi giorni è tornato sotto la parità.

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L'euro è tornato sotto il livello del dollaro per la seconda volta da quando è stato introdotto nel 2002. Era già accaduto a metà luglio, in una tendenza che da mesi sta portando la moneta unica a valere sempre meno nei confronti della valuta americana.

Le ragioni del calo

Le ragioni sono molteplici: c'entra il prezzo del gas naturale, che viene importato dall'estero dell'Eurozona e quindi comporta una perdita di valore per l'euro - moneta dell'importatore - e un rafforzamento di quelle utilizzate dagli esportatori (come il rublo russo); influisce il rischio di una recessione per l'Europa, sempre più probabile, e infine il rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed, la banca centrale americana. Al rialzo del costo del denaro infatti la valuta tende a rafforzarsi, e dunque il dollaro si è rivalutato nei confronti dell'euro, vista la posizione meno determinata contro l'inflazione da parte della Bce.

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Tendenza che potrebbe durare mesi

Tutte ragioni che tenderanno a rafforzarsi e continuare nei prossimi mesi, secondo la maggior parte degli analisti. Morgan Stanley prevede infatti che l'euro cali a 0,97 dollari nel trimestre in corso, mentre Nomura stima 0,975 dollari entro la fine di settembre per poi possibilmente scendere a 0,95 o sotto.

Gli effetti concreti

Gli effetti sono concreti. Chi in Eurozona vuole comprare prodotti dagli Stati Uniti sarà costretto a pagare di più, come anche i turisti europei che volessero visitare gli Usa. D'altra parte invece le aziende che esportano prodotti europei nel mondo sono avvantaggiate dall'euro debole, visto che i costi di produzione si abbassano relativamente ai partner commerciali.