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Donne e giovani, assunzioni preferenziali nei bandi pubblici

Economia

Alessandra Zompatori

La proposta del ministro del Lavoro Andrea Orlando sull’assunzione di donne e giovani negli appalti pubblici per aumentare l’occupazione.

 

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Assumere donne e giovani con corsie preferenziali nella Pubblica Amministrazione. E’ questa l’ultima proposta del ministro del Lavoro Andrea Orlando che si inserisce all’interno del dibattito sulla ripresa economica e in particolare sulle misure da mettere in campo per sostenere le due categorie che hanno pagato il prezzo più alto della crisi innescata dalla pandemia. 

 

Il mercato del lavoro in Italia

Il tasso di occupazione femminile a dicembre seppur aumentato al 50,5%, il dato più alto da sempre, resta comunque oltre 17 punti sotto quello maschile, e ancora distante dalla media europea, dove si attesta al 59%. Anche per gli under 35 si registra un piccolo miglioramento, ma sia per i giovani che per le donne questi numeri vanno letti prendendo in considerazione la qualità del lavoro offerto. L’aumento dell’occupazione, infatti, risulta in crescita soprattutto per l’incremento dei contratti a termine, saliti del 16,4% in un anno, contro il +1,1% di quelli a tempo indeterminato.

 

La proposta del ministro Andrea Orlando

È in questo contesto che arriva il progetto del ministro Orlando, già con il Piano di Ripresa e Resilienza si prevede una clausola di “condizionalità”, cioè il vincolo per gli operatori economici, che vincono i bandi per i fondi europei, di destinare ai giovani sotto i 36 anni e alle donne, almeno il 30% delle assunzioni. Le stesse regole andrebbero estese ora a tutta la Pubblica Amministrazione. Così, ogni azienda che ha rapporti con lo Stato dovrebbe assumere giovani e donne con percentuali fissate per legge. È importante – ha detto il ministro Orlando - che tutti quelli che hanno a che fare con la P.A. si impegnino a contribuire a questo obiettivo. 

 

Pnrr e occupazione femminile

Altro capitolo è poi quello di migliorare le infrastrutture sociali, per permettere alle donne con più facilità di entrare nel mondo del lavoro, a partire dagli asili nido e dalle scuole dell’infanzia, settori in cui il Pnrr interviene con investimenti per 4,6 miliardi.