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Brexit, l'allarme della Coldiretti: a rischio 3,6 miliardi di export made in Italy

Economia

In Gran Bretagna nel 2021, per la prima volta da almeno un decennio, si è registrato un calo dell'approvvigionamento dell'agroalimentare italiano pari al 2%

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Gli effetti della Brexit con le difficoltà nelle consegne mettono in pericolo 3,6 miliardi di valore annuale delle esportazioni agroalimentari made in Italy in Gran Bretagna che nel 2021, per la prima volta da almeno un decennio, risultano in calo (-2%). Un dato che è in netta controtendenza rispetto all'aumento del 12% che si è registrato sul mercato mondiale secondo l'analisi della Coldiretti su dati Istat.

L’allarme lanciato da Coldiretti

E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in riferimento alle difficoltà di approvvigionamento Oltremanica per cibo e benzina che hanno costretto il premier Boris Johnson a concedere fino a 10.500 visti di lavoro temporanei a causa della carenza di manodopera nell’autotrasporto e nell’alimentare.

Gran Bretagna al quarto posto tra i partner commerciali dell’Italia

"La Gran Bretagna – sottolinea la Coldiretti – si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti. Dopo il vino, con il prosecco in testa, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Gran Bretagna ci sono i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi, salumi e dell’olio d’oliva. Importante anche il flusso di Grana Padano e Parmigiano Reggiano".

Calo esportazioni nel primo semestre del 2021

Nel primo semestre del 2021 le esportazioni agroalimentari made in italy in Gran Bretagna sono calate per la prima volta in 10 anni. A pesare è stato - precisa la Coldiretti – il calo delle spedizioni dall’Italia di pasta (-27%), salsa di pomodoro (-14%), di formaggi (-6%) e vini e spumanti (-2%), in netta controtendenza a quanto avviene nel resto del mondo. A pesare sull'export alimentare nazionale in Uk  sono le difficoltà burocratiche ed amministrative che interessano le nuove procedure doganali e riguardano anche l'aumento dei costi di trasporto dovuti a

ritardi e maggiori controlli.

I rapporti fra Gb ed Europa

Le difficoltà nei rapporti tra Gran Bretagna ed Unione Europea rischiano peraltro di favorire l’arrivo di cibi e bevande extracomunitarie non conformi agli standard sicurezza Ue ma anche contraffazioni ed imitazioni dei prodotti alimentari made in Italy, dal Parmigiano al Chianti. Si tratta purtroppo di un rischio reale come dimostrano – sottolinea la Coldiretti – le vertenze Ue del passato nei confronti di Londra con i casi della vendita di falso Prosecco alla spina o in lattina fino ai kit per produrre in casa finti Barolo e Valpolicella o addirittura Parmigiano Reggiano. La Gran Bretagna – conclude la Coldiretti – potrebbe infatti diventare il cavallo di troia per l’arrivo del falso made in Italy che nel mondo fattura 100 miliardi e che vedono tra i maggiori contraffattori gli Usa, con i quali gli inglesi stanno negoziando un accordo commerciale privilegiato, ma anche il Canada e l’Australia che fanno parte del Commonwealth.