In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Raccomandazioni Ue, Gentiloni: avanti su investimenti ma attenti alla crescita della spesa

Economia

Lorenzo Borga

L'Unione europea ha diffuso le raccomandazioni ai Paesi membri sui conti pubblici. L'Italia, assieme alla Grecia, risulta avere squilibri macroeconomici eccessivi, ma non sarà investigata fino alla sospensione del Patto di Stabilità

Condividi:

Avanti con gli aiuti economici, ma con giudizio. Questa è la sintesi del messaggio che arriva da Bruxelles alle capitali europee, in occasione dell’appuntamento primaverile del semestre europeo. Per l’Italia il Consiglio europeo raccomanda di utilizzare i fondi addizionali del Recovery Fund (LO SPECIALE DI SKY TG24) per supportare la ripresa, ma allo stesso di adottare scelte prudenti sui conti pubblici. Preservando gli investimenti ma limitando la crescita della spesa corrente, come ha detto il commissario europeo Paolo Gentiloni.

Cammino di riduzione del debito

E quando la situazione economica lo permetterà, intraprendere un cammino di riduzione del debito pubblico, che per noi nel 2020 ha superato il 155 per cento del Pil ed è previsto ancora in crescita a causa del deficit fissato a quasi il 12 per cento, il più alto di tutta l’Unione Europea.

Nelle carte europee è scritto nero su bianco che il debito pubblico elevato italiano comporterà al nostro Paese elevati rischi di sostenibilità finanziaria.

 

L’Italia non sarà investigata per l’eccessivo debito e deficit del 2020, visto che il Patto di Stabilità rimane sospeso fino al 2023. Ma assieme alla Grecia siamo tra i Paesi che presentano squilibri macroeconomici eccessivi, per l’alto debito, la produttività stagnante, i troppo pochi occupati e il rischio di un nuovo aumento dei crediti deteriorati in pancia alle banche.

D’altronde l’uscita dell’Unione europea dalla crisi non sarà uniforme: nel 2023 l’Italia potrebbe essere l’unico paese europeo a non aver recuperato ancora il livello previsto prima della pandemia. Ma allora però lo spazio per fare spesa pubblica e investimenti per rinvigorire la ripresa sarà purtroppo terminato.