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Mosaicoon, ex startup digitale, chiude e lascia a casa 100 persone

Economia

Dario Cirrincione

La sede di Mosaicoon di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo

Il fondatore a Sky Tg24: "Abbiamo deciso così un po' per il mercato e un po' per le difficoltà nel trovare venture capitali adeguati per fare innovazione". Las società ha creato e diffuso video online come mai nessuno aveva fatto prima

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In via Giovanni Falcone, tratto della strada statale 113 a Isola delle Femmine che quasi costeggia l’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo, la sede di Mosaicoon è un fiore all’occhiello. Quel palazzo di vetro spicca tra capannoni semi abbandonati e fabbriche che a fatica, quotidianamente, lavorano per rendere attrattivo un distretto industriale degno di questo nome. Quel palazzo di vetro dista meno di 400 metri dal luogo della strage di Capaci e immaginarlo vuoto è difficile. Mosaicoon chiude. E con la chiusura della startup siciliana che ha creato e diffuso video online come mai nessuno prima, se ne vanno i sogni di tanti siciliani che dopo l’Etna Valley erano tornati a respirare aria di California nel centro del Mediterraneo. Uno schiaffo all’economia siciliana che lascia in eredità un’elevata professionalità.

Perché chiude Mosaicoon

“Quando non puoi scalare di marcia devi fermare la macchina. Ci siamo trovati di fronte a una partita che non riuscivamo più a giocare”. Ugo Parodi Giusino, fondatore di Mosaicoon, spiega così a Sky Tg24 la chiusura dell’azienda che in quasi 10 anni di attività è arrivata a fatturare 20 milioni di euro. “Va tutto contestualizzato – racconta - Dieci anni di attività nel settore dove abbiamo lavorato sono tanti. Questa è una cosa che in Italia non si dice mai. Nel nostro mercato 9 startup su 10 falliscono nei primi 2 anni. Noi, avendo fatto 10 anni di grandi successi, siamo molto soddisfatti. Non ci si augura mai di dover interrompere. Ma un po’ il mercato, un po’ le difficoltà nel trovare venture capitali adeguati per fare innovazione, e così ci siamo trovati a dover prendere questa decisione”.

Cos'è Mosaicoon

Mosaicoon crea e vende contenuti video digitali per campagne pubblicitarie. Ventuno giorni fa Intesa San paolo aveva scelto Mosaicoon per avviare una strategia video per promuovere app e online banking in 9 paesi europei. Il gruppo bancario italiano è solo uno dei grandi clienti che Mosaicoon ha messo in portfolio in tutti questi anni, vantando nomi come McDonald, Alitalia, Fca e Procter & Gamble. “Un singolo cliente non basta in un settore così complicato – ha spiegato a Sky Tg24 Ugo Parodi Giusino - È un mix di cose dove devi stare sempre al passo e a un certo punto devi valutare cosa fare. Il motivo per cui oggi si parla di Mosaicon è perché ha fatto innovazione per tanti anni e ha fatto parlare di tecnologia e qualità del suo prodotto. Il mercato della pubblicità video è un mercato con una grandissima competizione internazionale che è cresciuta negli ultimi anni. I player americani sono pieni di finanziamenti molto più grossi dei nostri. Per adesso abbiamo interrotto i servizi, i passi successivi li vedremo nei prossimi mesi”.

Cento dipendenti e sei sedi nel mondo

A Isola delle Femmine, comune alle porte di Palermo, c’è la più grande delle 6 sedi che Mosaicoon ha nel mondo. Vedere il nome “Isola” vicino a Londra, Milano, Singapore, New Delhi e Seul fa un certo effetto. I dipendenti dell’azienda siciliana sono un centinaio, 40 solo a Palermo. “Dobbiamo veicolare un messaggio legato a tutto quello che è stato fatto – ha spiegato Parodi Giusino a Sky Tg24 – Mosaicoon è rimasta radicata in questo territorio e poi a un certo punto ha dovuto chiudere le sue attività. Uno dei valori più importanti di questi anni è la professionalità che si è creata nel team e che sicuramente verrà valorizzata in futuro. Da parte del mondo delle startup italiane c’è stato un messaggio di grande supporto perché Mosaicoon è stata una delle prime a fare certe cose e a portare avanti questo tipo di modello. Forse ha pagato il fatto di essere stata primogenita nell’acceso ai capitali e fra i mercati che fanno investimenti nel venture capital l’Italia è uno degli ultimi Paesi a competere”