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Lavoro, Istat: oltre 23 milioni di occupati, torna livello del 2008

Economia

Raggiunta la soglia pre-crisi. La crescita rispetto a giugno riguarda sia i lavoratori dipendenti che gli indipendenti ma interessa solo gli uomini. Sale la disoccupazione giovanile (35,5%) e diminuisce il numero degli inattivi

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"Il numero di occupati ha superato il livello di 23 milioni di unità, soglia oltrepassata solo nel 2008, prima dell'inizio della lunga crisi". Lo riferisce l'Istat, che ha pubblicato i dati provvisori su occupazione e disoccupazione, quest’ultima in crescita di 0,2 punti rispetto a giugno e, sul fronte giovanile, dello 0,3.

Tasso di occupazione al 58%

L’Istituto Nazionale di Statistica ha precisato che a luglio gli occupati sono 23,063 milioni, il massimo raggiunto a partire dall’ottobre 2008 quando erano 23,081 milioni. La soglia era già stata oltrepassata a giugno, ha precisato l'Istat, e il tasso di occupazione a luglio sale al 58% (+0,1 punti percentuali).

I dati congiunturali

A luglio 2017 l'Istat stima gli occupati in crescita dello 0,3% rispetto al giugno dello stesso anno (+59 mila), "confermando la persistenza della fase di espansione occupazionale". Rispetto al mese scorso crescono sia i lavoratori dipendenti (+0,2%, +42 mila) sia gli indipendenti (+0,3%, +17 mila): tra i primi l'aumento interessa sia i lavoratori permanenti (+0,2%, +23 mila) sia quelli a termine (+0,7%, +19 mila). La crescita congiunturale dell'occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni ed è interamente dovuta alla componente maschile (+0,6%, +86 mila), mentre per le donne, dopo l'incremento del mese precedente, si registra un calo (-0,3%, -28 mila occupati).

I numeri rispetto al 2016

Rispetto a luglio 2016 il numero degli occupati sale di 294 mila unità (+1,3): la crescita interessa i soli lavoratori dipendenti (+2,2%, +378 mila) a fronte di un calo tra gli indipendenti (-1,5%, -84 mila). Su base annua la crescita interessa uomini (+1,4%), donne (+1,1%), ultracinquantenni (+371 mila) e i 15-24enni (+47 mila), a fronte di un calo nelle classi di età centrali (-124 mila). Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-0,6%, -17 mila) sia, soprattutto, gli inattivi (-2,4%, -322 mila).

Sale il tasso di disoccupazione

A salire è anche però il tasso di disoccupazione che arriva all'11,3% con un aumento di 0,2 punti percentuali da giugno. L'aumento nell'ultimo mese coinvolge esclusivamente le donne (+4,6%) a fronte di una stabilità tra gli uomini. La disoccupazione maschile si attesta al 10,3% (-0,1 punti percentuali), mentre quello femminile sale al 12,8% (+0,5 punti). A luglio cresce anche il tasso di disoccupazione giovanile che si attesta al 35,5%, in crescita di 0,3 punti da giugno.

Inattività al minimo storico

A spiegare l'aumento del tasso di disoccupazione il netto calo del tasso di inattività, che tocca il minimo storico al 34,4%: l’Istat non ha mai registrato un valore più basso nelle serie storiche mensili, iniziate a gennaio 2004, e nemmeno in quelle trimestrali, disponibili dal 1977. La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a luglio è infatti "in forte calo" (-0,9% su mese, -115 mila persone, e -2,4% su anno, -322 mila persone) e la tendenza, in atto da metà 2013, riguarda in particolare, la fascia degli over 50.