Ascoli, uccide moglie a coltellate e poi tenta il suicidio. In casa c'erano anche i figli
CronacaLa donna è morta a seguito dei colpi che il marito le ha inferto all'alba di questa mattina. Al momento della tragedia in casa erano presenti anche i figli della coppia. Indagano i carabinieri per ricostruire l'accaduto
L'ennesimo femminicidio di questo 2024, questa volta nelle Marche. Questa mattina, poco prima delle 7, un uomo di 48 anni ha ucciso la moglie nel sonno e ha poi tentato il suicidio tagliandosi le vene con la stessa lama. Il delitto è avvenuto a Ripaberarda, in provincia di Ascoli Piceno. In un primo momento si era diffusa la notizia che la vittima, 45 anni, era stata raggiunta da diverse coltellate, ma su questa ricostruzione i carabinieri al momento sono cauti, in attesa delle considerazioni del medico legale. Nessun dubbio comunque che si sia trattato di un omicidio commesso dal marito. Sul luogo del delitto si attende l'arrivo del medico legale che dovrà stabilire l'esatta causa della morte della donna la cui famiglia gestisce un'osteria al piano strada della stessa palazzina lungo la provinciale dove è avvenuto l'omicidio a Ripaberarda, piccola frazione del comune di Castignano in provincia di Ascoli Piceno.
Presenti i figli della coppia
Al momento della tragedia in casa erano presenti anche i figli della coppia, di 8 e 10 anni, presi in consegna dai nonni materni. Sarebbe stato l'uomo a dare l'allarme ai suoi familiari che non risiedono nella palazzina e questi hanno poi chiamato il 112. Sono ancora ignote le cause della lite sfociata nel femminicidio. Indagano i carabinieri della stazione di Ripaberarda e sul posto si stanno recando i colleghi del comando provinciale di Ascoli. L'uomo, un italiano, si trova attualmente ricoverato in ospedale.
L'uomo era già stato condannato per molestie
Secondo quanto si apprende non vi era mai stata nessuna denuncia da parte della donna nei confronti del marito, né alcuna segnalazione o intervento da parte delle Forze di Polizia per liti in famiglia. L'uomo però era stato sottoposto, nel giugno 2015 alla misura cautelare degli arresti domiciliari per lesioni aggravate e atti persecutori nei confronti di un'altra donna. Nel gennaio 2016, mentre si trovava ancora agli arresti domiciliari, l'uomo era stato condannato dal Tribunale di Ascoli Piceno a due anni di reclusione. La sentenza era stata poi riformata dalla Corte di Appello di Ancona che aveva emesso una condanna per molestia di 6 mesi e 20 giorni di reclusione con pena sospesa; condanna diventata definitiva nel giugno 2018. Si attende la convalida dell'arresto.