La protesta degli ambientalisti è arrivata davanti alla sede della multinazionale italiana all'Eur. Camioncini colmi di mobili, rifiuti e detriti delle alluvioni sono stati scaricati davanti all'ingresso del quartier generale
Fango e mobili distrutti dalle alluvioni davanti alla sede dell’Eni: Greepeace ha lanciato così il messaggio “Chi rompe paga” contro la crisi climatica, rivolgendosi direttamente alla multinazionale dell'energia, che secondo gli ambientalisti è tra gli attori responsabili dei disastri. L’azione dell’organizzazione ambientalista arriva dopo le alluvioni che in questi giorni si sono abbattute contro Spagna e Italia, e mentre a Baku è in corso la Cop29 sul clima. “Non possiamo più accettare che a pagare il prezzo degli eventi climatici estremi siano le persone che vedono la loro vita e il loro futuro messi in pericolo, mentre i giganti dei combustibili fossili continuano a fare profitti record con il loro business distruttivo” ha dichiarato Federico Spadini, della campagna Clima di Greenpeace Italia.