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L'inchiesta sul generale Mario Buscemi e il patrimonio dilapidato per otto spogliarelliste

Cronaca
©Getty

A far scattare l'indagine è stata la denuncia dei figli del generale, scomparso a luglio. Le lavoratrici di un night club, frequentato dall'uomo, avrebbero approfittato di una sua condizione di fragilità per ottenere soldi, case, beni di lusso e altri vantaggi. L'ipotesi sul tavolo è circonvenzione d'incapace

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Il pensionamento, la depressione, la frequentazione di un night club, la conoscenza di alcune giovani spogliarelliste e l’ipotesi che queste si siano approfittate di un uomo fragile. La triste vicenda riguarda il generale Mario Buscemi, già consigliere militare a Palazzo Chigi negli anni Novanta, scomparso a luglio. A denunciare il tutto sono stati i figli del generale Buscemi e ora, come riportato da Repubblica, il caso è in mano al pm Mario Dovinola. Sorvegliate speciali sono otto ragazze che negli ultimi 10 anni avrebbero instaurato un rapporto con l’anziano militare ottenendo una serie di vantaggi, da denaro contante a vacanze, case e beni di lusso.

La versione dei figli

 

Il generale Buscemi avrebbe conosciuto le otto spogliarelliste al night club Poppea, situato vicino al Colosseo. Aveva iniziato a frequentare il posto dopo il sopraggiungere della pensione e l’avvento di un pesante stato depressivo. Per questo motivo, secondo quanto denunciato dai figli, sarebbe stato poco lucido, vulnerabile e dunque facilmente manipolabile dalle giovani donne. In particolare, l’inchiesta si concentra su una serie di messaggi scambiati tra l’uomo e una delle ragazze: quest’ultima chiederebbe esplicitamente di cancellare le chat di Whatsapp, forse per eliminare prove compromettenti. A conferma dell’ipotesi ci sarebbe anche il fatto che negli ultimi anni il patrimonio del generale Buscemi si era ridotto drasticamente.

Diversi punti ancora da chiarire con le indagini

 

L’ipotesi di reato, in base a tutto questo, sarebbe circonvenzione d’incapace, ovvero una persona indotta a compiere azioni per via della propria debolezza psicologica. Ad ora, comunque, il fascicolo del pm Dovinola non contiene indagati. Nelle prossime settimane le otto ragazze potrebbero essere ascoltate come persone informate sui fatti e chiarire, eventualmente, la loro posizione rispetto alla vicenda e al rapporto con l’uomo: qualora si riuscisse a provare che fosse tutto assolutamente consensuale, non reggerebbe più l’ipotesi di circonvenzione d’incapace.