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Femminicidio Giulia Cecchettin, a Turetta contestate la premeditazione e la crudeltà

Cronaca

Chiuse le indagini per la morte della studentessa di 22 anni, uccisa dal suo ex fidanzato

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Omicidio volontario pluriaggravato anche dalla premeditazione e dalla crudeltà, il possesso del coltello, il sequestro di persona e l'occultamento di cadavere, ma anche stalking. Sono queste le accuse contestate, nella chiusura indagine, dalla procura di Venezia a Filippo Turetta, in carcere per il femminicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. Un elenco pronunciato in conferenza stampa dal procuratore di Venezia Bruno Cherchi. 

Non potrà esserci rito abbreviato

Per il cambio dell'imputazione da omicidio volontario a premeditato, Turetta non potrà scegliere il rito abbreviato per questo processo. Lo ha spiegato sempre il procuratore di Venezia che ha poi aggiunto che, per la fissazione dell'udienza preliminare, "ci saranno i tempi tecnici necessari alla difesa per controllare, vedere, compulsare il fascicolo processuale, che è rilevante. Ci sono tutte le consulenze che dovranno essere valutate, anche se sono state fatte con la partecipazione della difesa fin dall'inizio. Fatto questo - ha detto - penso che i tempi saranno brevi".

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"Turetta ha il diritto di difendersi dalle accuse"

Il procuratore Cherchi è apparso poi preoccupato per l'eco mediatico che ha avuto il caso. "Bisogna considerare che in corte d'Assise la giuria è popolare", ha detto riferendosi alle possibili pressioni che l'opinione pubblica potrebbe esercitare "anche solo indirettamente". "Pressioni che possono avere toccato Turetta che ha tutto il diritto di difendersi dalle accuse che gli vengono contestate quando saremo al processo", ha spiegato Cherchi.