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Truffavano anziani e disabili, quattro arresti a Milano e Napoli

Cronaca

I carabinieri hanno arrestato i quattro indagati in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip di Monza

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Quattro persone sono state arrestate dai carabinieri di Monza nelle province di Milano e Napoli, con l'accusa di appartenere a un gruppo criminale organizzato dedito a truffe ai danni di anziani o fragili nel Nord Italia. I reati contestati sono stati commessi, tra l'altro, a Voghera, Alessandria e Novara e nelle province di Monza e Milano. Le basi della banda, composta da italiani tra i 31 e 61 anni, sono state individuate tra Milano e Napoli. Martedì mattina, al termine delle indagini coordinate dalla Procura di Monza, i carabinieri hanno arrestato i quattro indagati in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip di Monza. I militari hanno anche eseguito diverse perquisizioni.

Raggirati anziani e disabili

Le indagini hanno portato alla luce l’esistenza di un sodalizio criminale ben organizzato, avente la sua base operativa a Napoli e attivo per la commissione dei "reati-fine" in varie zone del Nord Italia – ivi compresa la provincia di Monza e Brianza – ai danni di persone anziane o comunque particolarmente vulnerabili, e per questo più facilmente raggirabili.

La tecnica per mettere in pratica la truffa

I criminali agivano secondo un collaudato “modus operandi”: la vittima veniva contattata per telefono da un sedicente carabiniere o avvocato, che le riferiva di aver ricevuto da parte di un prossimo congiunto la richiesta di chiamarla; tale congiunto aveva necessità di somme di denaro (mediamente comprese tra i 3.000 e i 12.000 euro) perché coinvolto in una qualche disavventura (per lo più un arresto di polizia a seguito di un sinistro stradale o per guida senza assicurazione). Una volta carpita la fiducia della vittima, questa veniva raggiunta da un incaricato (che si fingeva un dipendente dello studio legale) al quale avrebbe dovuto consegnare la somma richiesta. Nel corso della conversazione telefonica veniva fatto espresso riferimento a "pericolo" e "urgenza", tali da lasciare gli anziani sbigottiti, e questi, senza avere il tempo di consultare qualcuno, né di riflettere, erano indotti a consegnare il denaro o gli oggetti di valore a causa della situazione di debolezza psicologica dovuta all’età avanzata, incrementata da agitazione e preoccupazione.